Turchia – Pergamo – Dove gli antichi curavano le malattie con i sogni nell´ASCLEPEION

Questo paragrafo tratta dell´ INCUBAZIONE.

Era un antico rito. Un rito che greci e romani adottarono sia come mezzo di divinazione che terapeutico.

Di DIVINAZIONE per entrare in fase onirica in contatto con gli dei e predire il futuro: le sacerdotesse trascorrevano la notte chiuse nel tempio e la mattina fungevano da oracolo interprentando i sogni o gli incubi.

Medicamentoso invece come tecnica di analisi dei malesseri emotivi del paziente. Di fatto quando un malato si sottoponeva a questo tipo di trattamento non gli si curava solo il corpo ma anche, e soprattutto, la mente. Il processo era in piu´ fasi. Il paziente, durante le cure, si doveva dilettare con gli spettacoli del teatro, seguire una dieta alimentare specifica e al momento giusto sottoporsi alle sedute di incubazione vera e propria.

 teatro

INCUBAZIONE: In genere, l´individuo, sotto l´effetto di unguenti e farmaci a base di erbe narcotizzanti, doveva dormire nel tempio nei pressi della statua della divinita´Asclepio (Dio della medicina).

Al risveglio doveva percorrere un tunnel con finestrelle superiori dalla quale i guaritori gli ponevano domande sui sogni e non solo.

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In sostanza una forma di terapia a meta´ tra l´ipnosi e la psicanalisi. Religione e scienza per di piu´avanzavano a braccetto. Il recupero della forma fisica e mentale era dato da una ritrovata armonia con se stessi tramite il soccorso del dio Asclepio a cui si mostrava devozione.

 ASCLEPIO: Figlio di Apollo e della principessa Coronide, semidio quindi, fu istruito da Chirone nell´arte della medicina.Il suo bastone, attorcigliato da un serpente, simbolo delle arti sanitarie, rappresenta grazie al rettile l´immortalita´ poiche´ quest´ultimo cambiando pelle si rigenera.

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Mitologicamente e´ una figura particolare perche´ non “distaccata” dall´uomo ma molto vicino ad esso. Fu ucciso perche´strappava troppi dalla morte  e dall´Ade. Egli poteva, negromanticamente, riportare i defunti in vita grazie al suo sangue e renderli immortali: cio´ scateno´ l´ira di Zeus che non poteva permettere che la vita degli umani fosse eterna come quella degli Dei. Asclepio fu quindi fulminato da Zeus che in seguito lo trasformo´ in stella per volore del figlio Apollo.

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I templi a lui dedicati erano ospedali dove le malattie erano intese come uno squilibrio generale, dove non si curava la singola sofferenza ma la persona tutta: anima e fisico.

ASCLEPEION DI PERGAMO: A Pergamo non a caso nacque anche Galeno, medico secondo solo a Ippocrate nei tempi antichi, guaritore di gladiatori che lottavano spesso tra vita e morte per le ferite riportate.

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Una fonte d´acqua dalle proprieta´curative fu occasione per fondare la citta´ nel 4 sec. a. C.

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L´Asclepeion e´ la zona dove si attuavano i medicamenti. Il tunnel dove il terapeuta interrogava i pazienti e´molto suggestivo in quanto contiene dei giacigli in roccia dove il malato poteva assopirsi per poi, al risveglio, analizzare gli incubi confidandoli attraverso delle finestrelle superiori.

 L´IDROTERAPIA alla sorgente sacra era il passo successivo. Spesso a questa fase erano associati massaggi. La guarigione si raggiungeva anche grazie all´eliminazione di tossine.

Oggi Pergamo e´ un sito dove i turisti si recano per cultura e dove spesso incappano in meeting di psicologia e medicina olistica ben organizzati e preziosi.

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Sicilia-Mozia- Il Tofet ed i sacrifici umani

Esplorare Mozia da sensazioni contrastanti.

L´isola (con la bassa marea e´raggiungibile anche a piedi) e´ sede di reperti archeologici ben conservati.

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I ritrovamenti schierati contro il cielo azzurro ed il blu marino acquistano un fascino surreale,

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a sensibilizzarci pero´ e´ la presenza del TOFET, ovvero un cimitero di vittime sacrificali: di bambini.

Quando i conquistatori fenici giunsero sull´isola la dichiararono loro, come usanza, sacrificando sulla riva una vittima in onere agli dei e conservando le ceneri in un  piccolo vaso.

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Il susseguirsi dei riti propiziatori e l´accumularsi di urne formano il tofet.Solitamente venivano sacrificati i primogeniti maschi, arsi, in onore al dio Baal Hammon.

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Questo tipo di rito e´ accennato anche nella Bibbia, nel libro dei Re e in Geramia, e´ scritto che alcune popolazioni per ingraziarsi il dio Moloch “passavano per il fuoco” i bambini. Queste cerimonie rimpinguarono l´idea che i Cartiginesi fossero dei bruti, se si decontestualizza la faccenda ai nostri occhi dei veri e propri assassini.

C´e´da dire, comunque, che si suppone che la maggior parte delle urne fosse di bambini morti per cause naturali o decessi prenatali. Cio´ si deduce dal fatto che vi era un alto tasso di mortalita´infantile ma che la necropoli “ufficiale” conta pochissimi resti in tal senso.

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Da segnalare anche il KOTHON, la vasca sacra, una piscina addossata al tempio che era alimentata d´acqua dolce. Quando l´isola fu abbandonata questa fu trasformata in salina, mai in un porticciolo, come alcuni teorizzarono, in quanto il fondale troppo poco profondo.

Da evidenziare anche la cinta muraria, con blocchi di pietra dalla mole notevole.

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Provenza – Draguignan con il Dolmen, le fate, i draghi

E´ l´esemplare piu´ rappresentativo di DOLMEN del sud della Francia.Viene chiamato anche “PIERRE DE LA FEE” ovvero pietra delle fate.

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E´ formato da 4 massi di forma irregolare e durante gli scavi fu accertato che ebbe uso funerario.La posizione privilegiata sulla sommita´ della collina e´ulteriore prova che fu proggettato per essere esposto agli astri.E´comunque riparato dalle fronde di un ginepro alto 8 metri, una quercia e un micocoulier, 3 alberi preziosi per i druidi.

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 Si dice che le donne in gravidanza saranno fortunate nell´attraversarlo, che il nascituro sara´ protetto dall´entita´ custode del Dolmen.

 

Una storia graziosa e´ quella che parla di un genio che si innamoro´ di una fata, questa alla proposta di matrimonio gli chiese di formare un arco di pietra. Il genio riusci´ a trasportare quelle per la base ma non quella che doveva sovrastarle. La fata durante la notte per far lui una sorpresa  procuro´ la roccia, ma egli, scoperto il trucco e la vera natura della fanciulla l´abbandono´e mori di dolore.

Una versione del racconto vuole che questo Dolmen sia proprio la tomba del genio e che la fatina si aggira benevola nei dintorni  per proteggerla.

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Draguignan si chiamo´ per secoli Draconia, nome che ricorda il drago.

Molti neonati venivano battezzati con il pronome Drac innanzi, per buon auspicio.

Infatti anche qui in Provenza, si narra, furono sconfitti alcuni esemplari di queste bestie.La leggenda cita Saint Hermentaire, vescovo di Arles, come colui che riusci´ad abbattere quello che sprigionava la propria furia in queste zone.

 Se siete a Draguignan una visita la merita anche il “cimitero americano” dove militi ignoti e soldati alleati furono sepolti dopo la seconda grande guerra.

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Provenza-Transenprovence-Tra Ufo e Pozzi d´Aria

Si e´ parlato tanto di questo villaggio della Provenza durante gli anni 80.

Infatti un agricoltore, tale Renato Nicolai mentre lavorara vide nei campi della zona un veivolo a forma di piatto, largo circa 2 metri, che dopo un breve attimo si sollevo´ per sparire nel cielo.

Questo oggetto avrebbe lasciato tracce sul terreno percio´ il contadino decise di rendere pubblico il fatto.

Il caso fu passato al GEPAN (Groupe d’Étude des Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés). L’analisi del GEPAN riscontrò che il terreno aveva subito una compressione meccanica di 4 o 5 tonnellate ed un riscaldamento fra i 300 e i 600 °C. Ma dopo due anni di indagini non furono trovate spiegazioni plausibili e il GEPAN non si pronunciò.

Ma questo paesello ha fatto parlar di se anche per altro.Possiede infatti un pozzo d´aria.

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I Pozzi d´aria sono delle costruzioni o marchingegni creati al fine di ricavare l´acqua dall´aria.Dalla condensa dell´umidita´o rugiada.Esistono da tempi remoti, gli scavi di TEODOSIA, citta´ bizantina ne hanno dato conferma.E´ stato disseppellito, infatti, un sofisticato sistema di tubazioni all´avanguardia per l´epoca.

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Gli stagni di rugiada tutt´ora esistenti in pochissime localita´(nel Wiltschire ad esempio) producono ettolitri d´acqua al giorno seppur non piova. Ricavandola proprio dall´umidita´e dalle evaporazioni, aiutandole a formarsi con artificio.

Quello di Transenprovence, costruito negli anni 30 dall´inventore belga Knapen, e´di simpatica architettura ma non funziono´ mai come dovuto: produceva solo una ventina di litri al giorno.

 

Sicilia- Castiglione di Sicilia – Le sue “Piramidi” e non solo

E´indubbio che le Piramidi sono pregne di fascino e mistero. La loro stessa forma aggettata verso l´alto le rende significative.

Per alcune religioni ancestrali edificarle era creare un connubio tra terra (Dea Madre) e cielo: il quale con i raggi (Dio Sole) e la pioggia la fa fertile.

Le Piramidi d´Egitto si differenziano dagli Ziqqurat in quanto le prime erano veri e propri sepolcri mentre i secondi venivano destinati a cerimonie rituali-sacrificali o usati come osservatori astronomici se non come silos.

 Da qualche decennio intorno all´Etna sono state rilevate delle strutture in pietra lavica sormontate a “secco” (quindi senza uso di cemento o simili) che ricordano non solo la stessa forma del vulcano ma quella di ziqqurat mesopotamici.

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 Risulta un po´ ardito e azzardato tale parallelo ma effettivamente percorrendo la strada che da Castigklione di Sicilia porta a Randazzo si incontrano una mezza dozzina di queste costruzioni.

 Castiglione in piu´ vanta la CUBA .

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Luogo di culto appunto a forma di cubo con cupola centrale. L´edificio risulta chiaramente orientaleggiante e l´uso di geometria, simmetria e simbologia squisitamente Bizantino.

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D´obbligo, se siete in zona, una visita al Castello che incastonato in rocce erose dal tempo e dalle intemperie racchiude la CHIESINA DI SAN FILIPPO D´AGIRA dove e´ stata ritrovata una tomba antropomorfa di cui ancora non si sa l´appartenenza.

Si suppone di un cavaliere o di un Santo.

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Calabria-Grotte di Tremusa

Vicino Scilla, in Calabria, nella frazione di Melia si trovano le grotte di Tremusa.

Sono facilmente raggiungibili, arrivati in paese sono segnalate. Le anticipa un breve tratto in pendenza, presso una zona boscosa e fresca all´ombra di antichi castagni.

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Si presentano con bocche ovali ad anfiteatro e indirizzando lo sguardo sulle pareti si rimane stupefatti dalle migliaia di conchiglie fossilizzate che si distinguono chiaramente.

Infatti 5000 anni fa queste montagne erano sommerse dal mare.

La stessa tipologia delle conchiglie “PECTEN” stazionarie sui fondali marini e´ testimonianza di cio´.

Osservarle, cosi´ umide e ricche di cristallizzazioni e´ uno spettacolo che ruba sicuramente un paio d´ore anche se nelle grotte in se´, haime´, non ci si puo´ addentrare se non per pochi metri.

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Questi anfratti comunque dovevano esser conosciuti fin da epoca remota, si pensi che Melia era attraversata dalla Via Popilia che veniva sfruttata per raggiungere Napoli.

Alcuni ipotizzarono che qui ci fossero antiche terme dette anche di“LAMIA” dove, in tempi piu´ recenti, i briganti si nascondevano.

Lamia pero´ e´ anche il nome di una creatura mostruosa che nel mito usa succhiare il sangue dei neonati, questa ha volto di donna ma corpo di serpente.

Altra supposizione, molto piu´ accreditata e´ quella che nelle cavita´ si praticassero culti pagani, di fatto vi e´ una specie di altare e Tremusa significherebbe TRE-MUSE.

Le grotte furono scoperte nella meta´ del secolo scorso ma non furono mai totalmente esplorate, probabilmente si addentrano e scendono fino a Cannitello.

Sicilia-La Riviera Dei Ciclopi: Acitrezza

In quanto a miti la riviera dei ciclopi ne ha da vendere. Per chi ama i luoghi dove le leggende si mescolano con le tradizioni Acitrezza e´ un vero paradiso. Non a caso fu sfruttata come location di lungometraggi o per l´ambientazione di svariati romanzi e novelle. Il suffisso Aci che anticipa le varie frazioni della costa (Acireale, Acicastello, Acicatena ecc) deriva dalla storia di “Aci e Galatea”.

In breve la bella ninfa Galatea, figlia del dio marino Nereo, e il suo innamorato il  pastorello Aci furono ostacolati dal ciclope Polifemo che si invaghi´ della ninfa. Questi uccise il rivale scagliandoli contro un macigno. Le lacrime della ninfa commossero pero´ gli Dei che trasformarono il sangue di Aci in un fiume che trova sbocco nell´abbraccio del mare abitato dalla ninfa. Gli anziani narrano che ogni volta che la gelosia di Polifemo prende il sopravvento innervosendolo egli scatena i terremoti Etnei.

Ma Polifemo e´ protagonista anche di un´altra storia.

La nascita dei faraglioni, splendidi scogli poco distanti dalla riva ma molto suggestivi si deve sempre all´ira del ciclope.

Nel mito di Omero infatti Ulisse in viaggio coi compagni lo sconfisse ubriacandolo e accecandolo nel sonno. Il gigante non pote´neanche essere soccorso dai fratelli perche´ alla domanda su chi l´avesse ferito rispondeva “Nessuno”. Cosi infatti, furbamente, si era appellato Ulisse. Polifemo accecato da Ulisse e dall´ira lancio´ i massi che adesso incorniciano la riviera.

Passeggiando sul lungomare, specialmente al tramonto, si gode di uno splendido panorama dalle pennellate rosate e si possono ammirare le caratteristiche formazioni di BASALTO nei pressi del porticciolo. L´incontro del magma delle varie eruzioni con l´acqua fredda crearono queste solidificazioni dalla simmetria e geometria incredibili. Questo materiale e´ stato usato per edificare monumenti, case, luoghi di culto. Anche per scaramanzia alcuni affermano, per rabbonire il furioso vulcano.

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In paese vi e´ la “CASA-MUSEO-DEL NESPOLO” divisa in due ambienti, il primo, ricalcando le vicende dei malavoglia del Verga e´ un piccolo museo dedicato alla pesca. Dove ci sono reperti  interessanti quali le grosse conchiglie usate come corni che usavano i pescatori per comunicare l´un con l´altro in mare.

Il secondo e´ dedicato al film “La terra trema” di Visconti, il regista cerco´ tra i paesani il cast giusto per il suo film. Alcune foto son bellissime, segnalo quella delle donne ammantate in nero che sulla cima della scogliera coi capelli agitati dal vento attendono il ritorno dei loro mariti in mare.

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Sintetizzando

In questo blog faro´un resoconto di alcuni itinerari che mi hanno incuriosita: mete di viaggio alternative che consiglio. Saranno, la maggior parte, prettamente sprirituali, altre esoteriche, non tralasciando siti archeologici ed escursioni naturalistiche. Buona lettura 🙂