TURCHIA – AFRODISIA

La zona era abitata gia´nel Neolitico. Dedicata ad Afrodite Dea dell´amore e della bellezza. Un terremoto distrusse alcune opere e costruzioni.

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Le architetture come il teatro, il tetrapylon, l´odeion sono molto ben conservati.

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L´odeion poteva contenere 8000 spettatori, lo stadio vanta 30,000 posti ed e´un gioiello poiche´la sua forma unisce la struttura del teatro greco alla funzionalita´romana per i combattimenti tra gladiatori.

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Afrodisia fu chiamata in precedenza Ninoe, probabile riferimento a NIN appellativo riconducibile ad ASTARTE. Effettivamente i culti di queste “madri” sono simili e si accavallarono spesso nel trascorrere dei secoli.

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I romani, accrebbero il commercio e fondaro le migliori scuole di scultura. Nonostante il cristianesimo il culto di Afrodite continuo´ a sopravivvere per molto tempo. Quando il cristianesimo soppianto´ del tutto il paganesimo e divenne religione di stato tutte le iscrizioni AFRODITE O AFRODISIA vennero cancellate o alterate. Lo stesso tempio della Dea fu in parte distrutto e ricreato come duomo cristiano. Ne resta qualche colonna.

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AFRODITE: Dea della bellezza e dell´amore sessuale, era sposata con EFESTO ma era l´amante di HERMES, ARES, DIONISO E ADONE.

ASTARTE, sua versione fenicia icona della fertilita´e della guerra, fu venerata a Malta, Sicilia, Sardegna. In Sicilia la frazione MISTRETTA deriverebbe dal nome fenicio AM-ASH-TART cioe´dedicata ad ASTARTE. AD Erice vi era il tempio della VENERE ERICINA.  I simboli di Astarte sono il leone, il cavallo, la colomba e la sfinge.

TOSCANA- CAPANNORI- LA QUERCIA DELLE STREGHE (Detta anche di Pinocchio)

In Provincia di Lucca, nei pressi dI SAN MARTINO IN COLLE, in una realta´di fitta vegetazione dove ci si ossigena e dove e´facile inbattersi in runners o ciclisti c´e´ la quercia delle streghe.

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Ha circa 6 secoli, 600 anni : la si nota a distanza non solo per la sua mole ma anche per lo sporgere dei suoi rami orizzontali e nodosi. Una chioma contorta che fa sentire protetti o al contrario inquietati dalle sue fronde tentacolari. E´alta 25 metri, il suo fogliame ombreggia ben 40 metri intorno al tronco di 5 metri. 2 leggende son legate a questo albero secolare.

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La prima tratta di alcuni gruppi di streghe che riunendosi sotto di essa praticavano rituali e durante i sabba si sedevano o arrampiacavano sui suoi rami. Cio´ha comportato la crescita stranamente non verticale del fusto sviluppandosi negli anni completamente in circolo, ad ombrello. Innamorati si son scambiati promesse d´amore, alcuni si son impiccati altri si dice che abbracciando la corteccia muschiata siano guariti da malattie mentali.

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Vicino c´e´ il paese di Collodi dove lo scrittore scrisse Pinocchio. Si pensa che egli abbia descritto la scena della quercia dove il burattino seppelli´ le monete d´oro proprio riferendosi all´albero di Capannori. Da allora alcuni, in silenzio e scaramanticamente, scavano una piccola buca e interrano una moneta nella speranza di arricchirsi chiedendo al grande arbusto di intercedere a loro favore con la fortuna. La quercia fu tutelata dagli abitanti delle vicine contrade quando l´esercito tedesco era intenzionato a farne legna da ardere. L´albero, in piu´, compare come punto trigonometrico nelle mappe della NATO.

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Sardegna- Nuoro- Il Cristo Rendentore

Sardegna, terra di magie e sortilegi ma anche di religione e vocazione. Nuoro, la citta´di Grazia Deledda, la citta´affacciata sul Monte Ortobene. Uno dei piu´rappresentativi per il popolo sardo perche´e´spigoloso e verde al contempo.

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A 955 metri la benedizione del Cristo e´sbandierata, la stesa croce par un baluardo e non uno strumento di tortura. La sua posa connette cielo e terra. Ha l´aspetto di un Dio pagano. Nel 1901 la statua di questo Cristo, bello come un Apollo trionfante, fu issata in onore del giubileo per volonta´di Papa Leone III. Il pontefice ne fece ergere una ventina sparsi in tutta Italia, da nord a sud. Si occupo´della scultura il calabrese Vincenzo Ierace, e si narra che la moglie fu cosi´colpita dal risultato finale dell´opera che mori´tra estasi e crepacuore.  Effettivamente la statua in questione e´mastodontica. La si immagina in un Tempio Greco con la sua gestualita´imperante, il turbinio della veste e i suoi 7 metri e 2 tonnellate di bronzo. Una lapide per ricordare la signora Ierace e´posta sotto il piedistallo.

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Tutti i turisti non possono far a meno di sfiorare il tallone e  l´alluce, farsi il segno della croce, per augurarsi il bene e scansare il male. Per enunciare il proprio credo e preghiera. Girato l´angolo formato dal piede si vede pero´un viso appolaiato tra polpaccio e caviglia. Un viso inquietante che potrebbe essere di un putto come di un demonietto: equivoco. Lo scultore disse che rappresenta l´umanita´, bambina, con i suoi pregi e difetti. E cosi e´in quei tratti ambigui fanciullesci e luciferini.

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Alla fine di Agosto, ogni anno, due giorni di festa vengono dedicati alla statua, una rigorosamente folkloristica, la seconda squisitamente religiosa. Attirano i turisti e cittadini da tutta l´isola. La prima per gli abiti tradizionali e i canti. La seconda per la camminata al sorgere del sole. All´alba che rischiara la valle con la caratteristica Nuoro poco distante a godersi la protezione di Gesu´.

Sicilia-Giardini Naxos- L´altare di Apollo, il culto di Afrodite- Il Significato della Sfinge secondo gli elleni

In Sicilia Orientale, dopo il golfo di Isola Bella, c´e´ Naxos.

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Nel 734 a.c i Calcidesi giunsero con a capo Teocle e fondarono Nasso, sulla spiaggia costruirono un altare dedicato ad Apollo Archegetes. Gli abitanti di Naxos, successivamente, si allearono con gli Ateniesi contro i Siracusani, ma persero: la citta´fu distrutta, loro venduti come schiavi.  Dopo, nei decenni, questa baia divenne porto fiorente dei Siculi. Tucidide riporta per iscritto la costruzione del tempio di Apollo. Apollo era anche Dio delle proporzioni e dell´architettura, percio´venne da se che dovendo alzar muri e case invocassero il suo aiuto.

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Gli scavi hanno riportato alla luce i perimetri di molte zone sacre, case, forni. Questi resti lasciano dedurre le vie ed i quartieri. Risulta che la zona piu´vicina al mare fu la prima ad esser sfruttata ed i templi non erano provvisti di colonnati ma di statue e sfingi. I forni venivano usati per produrre oggetti votivi e per cremare i defunti, le cui ceneri venivano racchiuse in anforette.

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Nel museo sono esposte moltissime statue dedicate all´ancestrale culto della Dea Madre e a quello di Afrodite.

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Afrodite, oltre ad essere dea dell´amore e della bellezza nascendo dalla spuma di mare era senza dubbio cara a marinai e pescatori, quindi, non poteva non essere osannata dalla popolazione di Naxos. Ad Erice, nella sicilia Occidentale, in suo onore vi era un gran tempio dove le sacerdotesse praticavano la prostituzione sacra. (Articoloblog annesso).

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Uomini e donne non tralasciavano, stagionalmente, di far riti e feste anche in onore di Dionisio, Dio dell´ebbrezza. Coniavano pure monete con raffigurato Sileno. Sileno era figlio di Pan e usava molestare ninfe mentre suonava o svelava segreti di colossale importanza. Son stati recuperati resti ex voto a forma di genitali e statuette di nudo che chiaramente son testimonianza di culti relativi alla sessualita´e fertilita´.

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Le Sfingi erano scolpite di varia forma e dimensione all´ingresso delle zone di culto.

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La sfinge per i greci ha un valore interessante: gli elleni hanno avuto da sempre scambi commerciali con l´Egitto percio´ l´influenza talvolta e´presente. Nella cultura greca la sfinge e´guardiana e crudele.  E´un mostro ctonio, ovvero preesistente agli olimpi, seppur alato, e´un essere sotteraneo e tellurico. Inizialmente era scolpito con fattezze maschili, poi prevalsero quelle femminili. Chi non superava i suoi quesiti veniva divorato.

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