~*~Sicilia-Etna-Grotta Ladroni e Il Sacro Bosco di Betulle~*~

L´Etna possiede piu´ grotte e cavita´ risalenti a colate preistoriche. La grotta dei Ladroni e´ una di queste ma a differenza delle altre ha una storia tutta sua. Infatti i briganti della zona, un paio di secoli fa, apportarono migliorie efficaci all´interno di questo tunnel che serviva loro come riparo e nascondiglio. C´e´ una scalinata molto regolare, una doppia uscita utile in caso di fuga e tre pozzi dove nascondere il bottino.

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Ricorda simpaticamente la storia di Ali Baba´ e i 40 Ladroni, la cui morale e´ non abusare della buona sorte e non peccare di superbia.

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Ma c´e´ un Ma. Nei pressi della grotta infatti son stati trovati reperti vari che testimoniano che la zona era ampiamente vissuta e questo tunnel nel tempo usato per vari scopi. Come Ghiacciaia, o, ancor prima, a finalita´ votiva.

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Non dimentichiamo, infatti che il circondario e´ avvolto da Betulle, albero sacro e dalle caratteristiche fiabesche. Il tronco bianco, che si fa argenteo alla luce del sole e le foglie leggere in perpetuo movimento lo hanno reso prezioso alle popolazioni di tutto il mondo: I Nativi Americani ne rintracciano l´anima antica nei singolari “occhi” che appaiono sulla corteccia chiara.

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I Nordici, avendo notato che crescono funghi in abbondanza attorno alle Betulle, indicano questi boschi come luoghi dove lo spirito della Dea Madre e´ presente in quanto il terriccio ricco di sostanze. Il legno di quest´albero e´ duttile e facilmente lavorabile per cui caro a coloro che potevano ricavarci mobilio e utensili. Il clima particolare dell´Etna ne testimonia la resistenza e l´adattamento. Niente di strano quindi se grotta e bosco erano frequentati da coloro che professavano culti antichi, legati alla Natura.

~*~Sardegna-S.Maria Navarrese: Olivo Millenario e Leggende~*~

La costa della Sardegna e´un alternarsi di paesetti, spiagge, grotte e scogliere che lasciano incantato il visitatore. I colori in questa regione si percepiscono particolarmente vividi, raramente ci sono nubi per cui l´azzurro del mare e del cielo e´dominante in modo prepotente. Fagocitante.

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Santa Maria Navarrese e´sorto intorno ad una Chiesina che risale al XI sec. Questa fu fatta edificare, secondo la leggenda, dalla principessa di Navarra, figlia di re Garcia Sanchez V, che fuggi´da corte perche´innamorata di un uomo comune. L´imbarcazione dei due fu pero´sorpresa da una tempesta e la principessa recitando preghiere promise di far costruire una chiesa nel luogo dell´approdo qualora si fossero salvati. Cosi fu. Il temporale s´interruppe e le onde si calmarono permettendo ai due di rifugiarsi in questo punto del litorale.

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Accanto alla Chiesa si puo´ ammirare l´Olivo Millenario. Alto 10 metri circa e con una circonferenza tronco di oltre 8 metri. Alcuni vandali cercarono dargli fuoco ma, fortunatamente, fu spento prontamente dai cittadini del luogo che lo reputano emblema della cittadina. In tutta l´area di Baunei si ricava l´olio Santo dai semi di Olivastro. Sono cari questi alberi sia per tal motivo sia perche´ forniscono ombra e risultano particolarmente resistenti al sole.

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L´Olivo e´considerato sacro in molte culture, si pensi ai greci che lo consideravano pianta di Atena che, secondo una versione del mito, lo dono´agli uomini per curarsi e nutrirsi. Oppure al testo Biblico che lo vede protagonista sia dopo il diluvio universale con il ramoscello riportato a Noe´dalla colomba, sia come uno dei doni della terra promessa insieme all´orzo e al miele.
Usanza scaramantica e´ lasciare offerta simbolica all´albero: una pietra, una conchiglia, un po´ d´acqua, esprimendo un desiderio.

~*~Provenza-Les Mees e Le Montagne Mistiche Les Penitents~*~

Poco conosciuta la localita´Les Mees e´ molto suggestiva. L´apprezzano  geologi e  appassionati di trekking perche´ presenta una formazione rocciosa che erosa dalle intemperie e dal tempo e´ una successione di figure appuntite che potrebbero ricordare le sagome di monaci incappucciati in fila indiana, percio´ il nome LES PENITENTS.

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Arrivandoci in macchina e´bello vederle  nel loro colorito bruno indicare con le cime affusolate il cielo: quando questo e´attraversato da nubi proietta sulle montagne ombre in movimento. Si crea illusione ottica, sembra che si muovano i monti, che i monaci incappucciati siano in cammino verso chissá dove. Di notte, con la luna piena invece sono fantasmagorici e quasi inquietanti.

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Si crede che questo sia Luogo di energia molto concentrata. I monti considerati Antenne che catturano e sprigionano cio´ che tra cielo e terra vibra intorno. E forse non e´ falso essendo che se si oltrepassa il paese si scoprono immense coltivazioni, l´olio piu´pregiato della regione e´ di questa zona della Provenza. Probabilmente le rocce fanno da barriera al vento, o lo incanalano rendendolo meno aggressivo sulle piantagioni altrimenti indifese. Il vento inoltre spirando tra essi crea talvolta una melodia che risuona come una preghiera ripetitiva. Un canto gregoriano naturale, un mantra delle pietre.

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Il paesino merita una visita non solo per risalirlo e osservare da varie angolazioni les penitents ma anche perche´ arroccata in alto vi e´ una chiesina molto antica e molto piccola, testimonianza che le popolazioni consideravano importante porsi alla stessa altitudine dei monti per poter afferrare, evidentemente, il senso di benessere che il panorama circostante regala e che spinge lo spirito ad elevarsi.

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Il nome “Penitenti” cmq e´ dato dalla leggenda, tragicomica, secondo la quale i preti del convento sedussero e rapirono le belle donne mussulmane di questi invasori indesiderati. Punizione divina fu che vennero trasformati in roccia per aver ceduto ai piaceri della carne.

~*~Puglia-Gallipoli-La Fontana Monumentale piu´antica d´Italia~*~

Gallipoli nel Salento ha la bellezza delle citta´dove spirito antico e spirito moderno creano contrasti unici. Addossata al mare sembra sporgere la parte estrema originaria mentre l´area urbana recente e´distaccata ma raggiungibile attraversando un ponte del 1600.

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Questa divisione cosi´netta fa assaporare al turista questa doppia personalita´della citta´che a suo tempo fu dominata da greci, bizantini, angioini. Le vie sono colme di negozietti che vendono i gioielli del mare: spugne, coralli, conchiglie di ogni forma e dimensione. I commercianti sembrano proprio fare omaggio a Nettuno! nel paesaggio le reti dei pescatori e le barche colorate spiccano contro il Castello grigio e corpulento.

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Si dice che l´urbanistica molto ramificata fu studiata per rendere il vento meno vorticoso e pericoloso in quanto le raffiche colpivano la zona disastrosamente. Anche Eolo quindi risulta essere tra le divinita´collegate al luogo. Mirabili sono le Chiese e i Palazzi nobiliari: le botteghe vendono sculture in pietra Leccese, chiara e porosa.

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Gallipoli fu costruita nei pressi delle antiche terme, qui la Fontana considerata la piu´ antica d´Italia e datata III sec a.C. fu creata e scolpita ma piu´ volte spostata nel corso dei secoli. Adesso e´ in Largo Aldo Moro.

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Sono rappresentate le TRE METAMORFOSI DIRCE, SALMACE E BIBLIDE: Dirce fu fatta dilaniare da due tori poiche´per Gelosia maltratto´ la nipote Antiope. Dioniso impietosito la trasformo´ in fonte. Salmace era ninfa di fonte che si innamoro´ perdutamente di Ermafrodito e chiese agli dei di unirla a lui per l´eternita´ in un solo corpo. Cio´ avvenne ma lo stesso Ermafrodito maledisse la fonte e ne avveleno´ le acque. Biblide invece si innamoro´ contronatura del proprio fratello che fuggi´, ella devastata dal dolore inizio´ a piangere ininterrottamente e gli Dei commossi la trasformarono in Fonte. Tre miti drammatici dove l´acqua e´elemento catartico e purificatore ma anche punitivo se non vi e´ limpido pentimento da parte di colui che sdegna l´etica e il Fato.

~*~ Umbria- Tuoro- Campo del Sole: il Colonnato a Spirale ~*~

La zona di Tuoro sul Trasimeno ha rilevanza storica pioche´qui vi fu la sanguinosa battaglia tra Annibale ed i Romani. Questo luogo dal panorama superbo e´pieno di miti e leggende. Legate al lago, ai pescatori, agli spiriti delle acque.
28 artisti sono stati ingaggiati per scolpire e realizzare colonne posizionate a spirale che ricordano Stonehenge ma anche Creature che paiono sbucare dal lago. Guardiani di esso.

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Passeggiando fino al centro si puo´ammirare una lastra orizzontale, una sorta di altare, dove campeggia una mezza-sfera. Un ombellico. Del resto l´acqua del lago potrebbe rievocare il brodo primordiale, oppure il liquido amniotico: qui le popolazioni in tempi non recenti avranno potuto usare le sponde del lago per compiere culti per la fertilita´e riti analoghi.

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La “Colonna” e´in simbologia ricca e interessante.
Ricordiamo le Colonne d´Ercole, da sempre a significare i limiti estremi oppure le Colonne del Tempio di Salomone, tanto care anche in Massoneria, che rispecchiando gli opposti invitando a concepire la duplice e eterna essenza di tutte le cose. Nei Tarocchi la carta del Papa raffigura questo tra due Colonne, che decifrate, sono appunto invito a considerare sempre i punti di vista contrapposti.

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Percorrendo questo parco tra sculture antropomorfe e non si ricorda quindi, metaforicamente come nel labirinto, di non arretrare ma procedere nell´approfondire la propria interiorita´poiche´li vi e´la consapevolezza con la C maiuscola.

~*~ Toscana-Pontremoli e le Statue Stele ~*~

Pontremoli si trova in Lunigiana, territorio Toscano interno e quasi confinante con la Liguria. Qui monti e vette ricche di fiumi e torrenti franarono creando un panorama a terrazze e scalini. Potremoli e´su uno di questi e in piu´si distende sulla Via Francigena. E´uno di quei luoghi dove gia´ l´aria sembra donare forza e vigore. Sara´ per la vegetazione, sara´ per lo sgorgare d´acqua sotto i ponti ma la sensazione e´di benessere. La lunga passeggiata fino al Castello riattiva circolazione e fiato.

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Si incontra La Piazza, Il Duomo e varie stradine con gatti sdraiati pigramente su gradini medioevali a dare il benvenuto al turista. Imperdibile e´ il castello, ora museo contenente le STATUE STELE.

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Le suddette sono sculture antropomorfe che in Europa iniziarono ad essere create dal 3 millennio a.c. I ritrovamenti in Lunigiana per quantita´ e buona conservazione sono di estrema importanza per gli studiosi del settore. Quasi 100 esemplari son stati rinvenuti. Questi erano in gruppi, posti vicino a fiumi, linee di confine, biforcazioni di sentieri. Quindi si poteva supporre che fossero una sorta di “segnaletica” di un primitivo comunicare.

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La parte alta raffigura uomini con lance o donne con seni, la parte inferiore serviva ad affondarle nel terreno per cui non presentavano incisioni o altro. Altre teorie illustrano che potrebbero rappresentare “capi tribu´” a vegliare sul luogo o Divinita´e che quindi avessero scopo di culto. Magari il culto della Dea Madre, ma il numero inferiore di esemplari femminili rispetto a quelli maschili e il fatto che non vi sia riferimento a fianchi larghi e pancia gravida scarta in parte questa ipotesi. Cio´non toglie che potrebbero essere delle statue-lapidi dei defunti che vegliavano e proteggevano da attacchi nemici un clan o nucleo. Anche sulla forma particolare del cranio, a mezza-luna, si e´molto discusso.

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~*~ Sicilia- Rometta Superiore- La Chiesa e le Grotte ~*~

Rometta e´un paese dalla storia affascinante. Il suo nome significa “difese” e infatti per la sua posizione dovette sia difendersi dalle invasioni sia far da punto strategico e difendere le zone circostanti. Dall´altopiano fa da vedetta sulla provincia di Messina. Greci, Bizantini, Arabi, combatterono guerre sanguinose per il luogo. Si dice che persero la vita piu´ di 10,000 uomini e che una spada di Maometto fu trovata tra i cadaveri.

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La bellezza del Borgo e´nel suo essere un concentrato di stratificazioni di culture differenti. La Chiesa Bizantina, uno delle piu´rappresentative in Sicilia, e´ “Santa Maria della Candelora”. La Candelora, in estrema sintesi, sono i giorni legati alla presentazione di Gesu´al Tempio mentre nel sentire Pagano sono i giorni di meta´inverno che anticipano la primavera intorno al 2 febbraio. Questa Chiesa, durante i Vespri Siciliani e il loro convulso periodo, accolse le Monache dell´ordine di Santa Chiara e fu loro rifugio.

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I ruderi di altre Chiese e Palazzi Nobiliari son degni di una passeggiata che e´sempre di notevole impatto per il visitatore: in autunno con la nebbia o in primavera con i monti verdi incorniciano il paese. Nel quartiere Sotto San Giovanni e´ possibile accedere alle grotte disposte in successione, un tempio rupestre da cui e´ emozionante osservare il tramonto che spennella di rosso tutto il circondario. Si sa per certo che queste zone montuose furono abitate fin dal Neolitico.

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~*~Puglia-Otranto: Lo Zodiaco, i Martiri ed il Fantasma~*~

Otranto si affaccia sul mar Adriatico: come posizione e´la citta´piu´orientale dello Stivale, infatti e´il comune piu´ad est.
Cio´nel corso della storia la rese sempre obiettivo dei conquistatori e meta di artisti per gli splendidi tramonti e aurore. Urbanisticamente si estende dal Castello e dalla Cattedrale; le vie si intersecano per condurre fino all´area moderna e commerciale.

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La Chiesa, gioiello Normanno, e´enciclopedia di simboli. E´esclusivo il Mosaico che attraversa l´intera pavimentazione: esso si ramifica come “Albero della Vita” e contiene dallo Zodiaco alla Cacciata dal Paradiso, dalla Regina di Saba all´Unicorno. Un imponente e fitta rete d´allegorie: queste sono sigle delle vicissitudini umane ed esplicano che il valore di ogni singolo individuo e´nel migliorare se stesso e cio´che lo circonda, sia da regnante che da vagabondo.

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Al termine della navata destra sono esposti i resti degli 813 martiri che si opposero all´assedio dei Turchi e non vollero cambiare culto. Morirono decapitati. Le reliquie di costoro sono esposte in teche verticali e altre conservate in varie cattedrali in quanto sono venerati in molte regioni Italiane.

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Il castello, con i chiari e massici bastioni che si mostrano ad onde e scogliere e´stato d´ispirazione per lo scrittore Walpole. Egli pubblico´un romanzo gotico con intrighi e presenze d´oltretomba. Ebbe discreto successo a Londra e infatti ne fu tratta la performance teatrale. Ad oggi molti parlano e argomentano riguardo fantasmi, ectoplasmi e spettri che si manifestano a chi passeggia all´interno e all´esterno del maniero. Sarebbero favorite le notti di novilunio allorquando Donna Terezia, sepolta in loco, vaga con l´amato Don Francisco.

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~*~Calabria: Mammola-Mu.Sa.Ba Giacobbe & Cabala~*~

Atipico e NewMistico sono le parole con cui aggettivare questo museo di arte contemporanea Calabrese allestito sui ruderi dell´antico monastero di Santa Barbara. Il paese vicino e´Mammola, famoso per l´ottima cucina a base di pesce. La Chiesa era possedimento Cistercense: Una Grangia, ovvero un podere bonificato e coltivato dagli appartenenti all´ordine.

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In questo luogo che predispone alla contemplazione Nick Spatari (e consorte) hanno realizzato un Parco Espositivo da “Alice nel Paese delle meraviglie” o “Pinocchio” nel Paese dei Balocchi. Si accede da sotto il ponte dell´autostrada e si giunge all´area campestre, li sono esposte: Una donna, un Lucertolone, un Uomo filiforme, un Corridoio di mosaici, un Globo spaccato in due sezioni, un Obelisco. Tutti decorati e colorati a richiamare arcobaleni onirici.

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La tappa successiva e´il laboratorio: segni zodiacali e ritratti sono mostrati in una stanza a spirale e si alternano a conchiglie e ammoniti. Sussurrano che non e´una semplice passeggiata quella che si sta proseguendo ma un iter sapienziale tra simboli e forme. Al culmine del girovagare s´incede in Chiesa dove trionfa il capolavoro di Spatari: Il sogno di Giacobbe. Che strega come un incubo.

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Nick Spatari viaggio´molto e fu influenzato nel suo vagabondaggio formativo da artisti e personaggi come Picasso e Coucteau, e da libri sacri come da romanzi. Percio´nel ”Sogno di Giacobbe” vi e´impresso tutto lo spirito dell´artista:

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Giacobbe rivaleggia con il fratello, ebbe due donne, cambio´patria. E´Tormentato ed Eletto al contempo. Sogna una scala dove Angeli volteggiando ascendono e decadono. La Cabala l´associa alla Sefira´(StrumentoDivino) Tiferet, essa e´legata alle emozioni: alla Compassione che aiuta a far primeggiare il bene sul male. E´pluricromatica e legata alla Bellezza che trascende dagli orrori umani. L´intero Parco di Spatari la rappresenta.

~*~Umbria- Foligno & La Calamita Cosmica~*~

“Le mie opere spesso si sono rifiutate di partecipare alle grandi mostre” L´ha dichiarato, tra provocazione e burla Gino De Dominicis. Invece, ironicamente, fa mostra di se a Foligno, in tutti i suoi 24 metri di lunghezza, la sua mastodontica creazione “Calamita Cosmica”.

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Dopo esser stata esposta in varie occasioni in svariate metropoli la cittadina umbra l´ha collocata nella Chiesa Sconsacrata Dell´Annunziata. Polo museale da anni.
La Chiesa e´da visitare seppur restaurata piu´volte: mantiene la struttura originale e le sue dimensioni proporzionate fanno da chiaro contrasto alla Calamita Cosmica. Potrebbero benissimo rappresentare Macro e Microcosmo ribaltati, in quanto l´interno sovrasta quasi l´edificio esterno.

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De Dominicis non si diede e non si fece mai dare alcuna etichetta, non volle mai ridurre i propri lavori a una specifica corrente artistica, anzi rigettava quest´idea e inizialmente rarissime volte si concedeva a manifestazioni, kermesse e showroom. Inaccessibile proseguiva i suoi studi e approfondiva i contenuti del suo stile a cui man mano diede questa forma colossale.
La Calamita Cosmica riprende, se vogliamo, svariati concetti di natura antropologica, esoterica, alchemica. Questo scheletro supino, con becco di rapace ricorda divinita´antiche e leggende lontane nel tempo. La stessa calamita, rappresentata da un asta che verticale si erge dalla punta estrema del dito piu´lungo della mano appare come un obelisco, un antenna che mette in relazioni piu´mondi.

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Uno dei miti a cui l´artista era affezionato, non per nulla, era l´epopea di Gilgamesh « Colui che scrutò i confini del mondo alla disperata ricerca della vita eterna ».