~*~Sicilia-Maniace: Castello Nelson, Cimitero Inglese e fantasmi, le sorelle Bronte~*~

Horatio Nelson, uomo d´arme e ammiraglio, fu anche Duca di Bronte, tale titolo gli fu conferito da Ferdinando IV re delle Due Sicilie. Bronte e´una localita´Etnea oggi famosa per il commercio di pistacchio, chiamato oro verde, ma in altri tempi era nota poiche´nelle vicinanze, a Maniace, Nelson aveva delle tenute con un castello costruito intorno ad una splendida abbazia. Risulta che l´ammiraglio non trascorse qui lunghi periodi ma ebbe degli eredi che si occuparono di questo ducato.

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Bronte in piu´fu terra amata e rispettata dal Parroco irlandese Patrick Prunty che cambio´il suo cognome in Bronte, con tanto di dieresi, per omaggiare la zona e dar nome piu´dignitoso alla sua stirpe. Stirpe che si distinse veramente in quanto egli fu il padre delle due famose scrittrici Emily e Charlotte Bronte. Numerosi studi e analisi caldeggiano l´idea che le due ragazze descrissero nei loro libri alcuni paesaggi che il realta´ rimandano all´atmosfera di Maniace. (Magari proprio tra le righe di Jane Eyre o Cime Tempestose)

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Anche il poeta Scozzese William Sharp amo´il maniero e le lande circostanti, tant´e´ che e´ sepolto nel piccolo cimitero ad un paio di km dal castello. Un cimitero inglese piccino ricoperto dalla fuligine del vulcano e forse protetto da questa. Si dice che qualche “presenza” viene avvertita dagli animali del luogo, quando le sere sono piu´ ventose si innervosiscono e fissano lo sguardo verso le lapidi. Forse pero´ e´ la stessa fuligine che roteando sollevata dalla corrente crea figure spettrali.

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Dell´Abbazia normanna resta il portico e un´icona ODIGITRIA (narrano dipinta da San Luca Evangelista); del castello le torrette e la cinta muraria.

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Oggi e´museo e centro convegni.

 

 

 

~*~ Belgio- Bruges: Il Sangue di Cristo e gli Ufo ~*~

Il Belgio non e´esteso ma tra i suoi confini racchiude citta´ di una bellezza impareggiabile. Anversa, Bruxelles e Bruges sono le piu´famose. Bruges ha carattere misterioso e mistico. Architettonicamente e´medievale e compatta. I canali ne esasperano il romanticismo, i palazzi gotici ne esasperano l´atmosfera onirica. Ma c´e´ di piu´. Molto di piu´.

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Il tour che consiglierei prevede la sosta nella piazza da dove ammirare la Torre Campanaria che con 47 di esse fa riecheggiare il carillon interno.torre

 

Dallo stesso luogo si accede alla “Chiesa di Nostra Signora”. In questa Cattedrale si puo´ammirare la statua Michelangiolesca, marmorea ed eburnea  “Madonna con Gesu´”. Risulta esser stata trasportata in segreto dal porto di Livorno ed essere stata pagata dal committente una fortuna. Lo stile di Michelangelo e´riconoscibile, il Bambino che sembra muoversi verso lo spettatore con passo sbilenco e´magnetico.

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In un´altra piazza poco distante, all´interno di una Chiesa di dimensioni minori e dalla facciata gotica, vi e´una capsula che contiene, si dice, il sangue di Cristo. I templari avrebbero provveduto a portarlo qui per preservarlo.

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Presso il Bayerisches Nationalmuseum invece c´e´un arazzo non solo di pregio ma inesplicabile. “Trionfo dell´estate”. Le Fiandre son famose per gli Arazzi e la loro precisione millimetrica ma la scena che presenta pone interrogativi. Sarebbe il momento di vittoria di un regnante, ma nel cielo a sinistra son visibili, scure e tonde figure che non sembrano ne nuvole ne errori geometrici del manufatto, alla vista son veri e propri dischi volanti.

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Quindi la citta´tra le sue cioccolaterie e birrerie ha molti, molti misteri.

 

 

~*~ Calabria- Stilo, La Cattolica ed il Filosofo ~*~

Arrivare a Stilo e´ gia´ piacevole per via del landscape. La Fiumara zigzagando giunge a mare e il suo pietrame grigio risalta tra le colline scure.

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Il paesetto seppur concentrato offre al visitatore molti pretesti per soffermarsi e per riflettere: Stilo fu greca, bizantina, normanna. Ha  stradine romantiche, il castello Normanno e nel bosco poco distante hanno scoperto alcuni massi con incisioni rupestri che saranno analizzate da studiosi e archeologi. Quest´ultimo tipo di reperto ha un significato ben preciso, ovvero i dintorni sono energeticamente attivi, potenzialmente ameni per uomini, vegetali, animali e minerali. Insomma irradiano vibrazioni d´alta frequenza.

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Mi soffermo principalmente su due tappe. La Cattolica e la casa natia del prete-filosofo Tommaso Campanella. La Cattolica e´un gioiellino vero e proprio. Piccola, regolare, simmetrica da´ subito l´idea dell´ordine e dell´armonia del micro che del macrocosmo. La pianta e´, come vuole l´architettura bizantina, a croce greca iscritta in quadrato.

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Scendendo nella parte storica del villaggio si arriva alla casa dove nacque Tommaso Campanella. Domenicano illuminato, mente ingegnosa e visionaria al contempo. Da piccolo non potendo frequentare la scuola poiche´il padre ciabattino non poteva sostenere i costi seguiva le lezioni dalla finestra dell´edificio. La sua smania di sapere e conoscere non si affievoli´ ma aumento´crescendo. Non trovando nella teologia le risposte volute studio´da autodidatta i testi dei filosofi, dei suoi scritti cito: “De sensu rerum et magia” dove si interroga e teorizza sulla natura del cosmo e “La citta´del sole” dove utopizza una regno ideale, come gia´alcune menti brillanti fecero prima di lui.

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Nella Città del Sole egli descrive una città utopica, governata da un re-sacerdote volto al culto del Dio Sole, un dio laico proprio di una religione naturale. Questo re-sacerdote e´consigliato da tre assistenti, rappresentanti le tre primalità su cui si incentra la metafisica campanelliana: Potenza, Sapienza e Amore.

~*~ San Marino. Tre Torri sul Monte Titano ~*~

“Relinquo vos liberos ab utroque homine”, “vi lascio liberi da ambedue gli uomini” sono, da leggenda, le parole che pronuncio´ San Marino alla sua morte. I due uomini a cui si riferisce sono l´imperatore e il papa. La frase e´inno d´indipendenza e liberta´, ovvero le fondamenta della Repubblica di San Marino. Il Santo e scalpellino amico di San Leo, e´ricordato con celebrazioni ogni anno il 3 settembre.

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La Repubblica si erge sul monte Titano, che e´mastodontico spettacolo per gli occhi in quanto si eleva staccato dall´Appenino ma non distante dal mare. Su questo sperone roccioso le Tre Torri svettano circondate dalla via che ellitticamente le circonda: assomiglia ad un  percorso iniziatico in tre tappe. Le costruzioni, edificate per protezione della cittadina come luoghi di ronda e avvistamento, sono proporzionate e armoniose. Quasi equidistanti tra loro donano un senso di ordine e precisione che si ripercuote nello spirito mentre si cammina per le salite e discese del luogo. Si ha l´impressione di procedere piu´per pellegrinaggio che per semplice turismo. La nebbia spesso accentua questa sensazione.

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Il posto tra l´altro non si risparmia, ci sono ad ogni angolo battenti matallici a forma di oroboro, rilievi e decorazioni ricordano che il “genius loci” di questo ambiente e´Super Partes. Al di sopra della corruzione morale e materiale proprio come profetizzo´il Santo.

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 Effettivamente il camminamento lungo le torri, dalla prima alla terza non sembra casuale; la “Guaita” e´difesa dalle tre cinte di mura antiche, la “Cesta” ha forma pentagonale e il “Montale” che fungeva da prigione possiede un vano profondo 8 metri.

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Per cui a volerci individuare del significato piu´sottile sembra un tragitto labirintico dove i numeri 3 e 5 fanno da padroni accompagnando il visitatore alla torre piu´impervia dalla quale si ritorna sui propri passi con nuova consapevolezza. Il tre e´numero legato alla trinita´ed anche alla sintesi degli opposti, il cinque e´legato all´uomo e quindi ai 4 elementi piu´lo spirito. L´Ultimo Torrione potrebbe anche risultare catarticamente necessario, l´arrivo, dopo la faticosa passeggiata al culmine dell´esaurimento delle forze per ridestarsi con nuovo vigore.

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~*~ Provenza – Villecroze la Grotta Fortezza con Cascata ~*~

Sappiamo che gli insediamenti rupestri con il passare dei secoli cambiarono uso a secondo delle esigenze. Alcuni nacquero a scopo funerario, altri abitativo, altri come luoghi di culto ma spesso finirono con l´essere adoperati per l´insieme di questi scopi. In Provenza a Villecroze, uno splendido paesetto dal clima non rigido, vi e´un sito paleolitico che venne addirittura fortificato per poter essere, fino a poche centinaia di anni fa, impiegato come rifugio dai disordini dovuti alle rivolte religiose che li si concentrarono per lungo periodo.

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Avvicinandosi al parco sembra di incedere in un Eden in miniatura. L´estensione non e´immensa e vedere in un sol colpo d´occhio la cascata, il maniero incassato nel tufo e le piante intorno, dal muschio alle palme esotiche e´corroborante.

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Si nota sulla sinistra della cascata (alta 40 metri) la doppia finestra in quanto le grotte furono rese non solo abitabili ma comfortevoli, la famiglia aristocratica di Nicolas di Albertas ebbe questa idea anche se risulta che non vi alloggio´mai in quanto non ebbe bisogno di arroccarsi. Prima di essere in suo possesso la location appartenne all´ordine dei Benedettini che invece non vi apportarono mai modifiche.

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L´interno, che si visita solo con la bella stagione, e´ stato rimaneggiato per creare delle possibili vie di fuga e scappatoie ma sempre in modo da non ferire l´originale cavita´naturale. La sala “della colonna” ad esempio e´intatta. Pare comunque che il nome del villaggio significhi “Villa Cristiana” e che l´abbia battezzata cosi´un legionario romano a cui furono affidate le terre circostanti.