Sicilia-Messina- La BADIAZZA o Santa Maria Della Valle. La Simbologia della Spiga di Grano e PROSERPINA.

Nei pressi del quartiere di San Michele, vicino a cio´ che resta della fiumara, c´e´ la Chiesa-Fortezza Badiazza.

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La Chiesa, per la sua stessa posizione, attira con forza magnetica. Ubicata solitaria tra ciotoli e su strada scoscesa ruba la scena a tutto il resto. Un blocco unico che fronteggia lo scenario selvatico che la circonda.

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L´edifico, secondo alcuni, fu restaurato dai normanni ma in origine era un eremo bizantino.  Importante fu per secoli, infatti la strada che la costeggia univa Messina a Palermo in tempi remoti. Era luogo di frontiera.

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Fu chiamata anche Chiesa di Santa Maria della Scala perche´un quadro con la Madonna che indica i gradini per giungere in paradiso era esposto dentro la cappella, questo fu considerato particolarmente miracoloso dai reali che concessoro, alla Madre Badessa di graziare un condannato a morte ogni anno.

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Durante il regno di Federico II D´Aragona un fiera annuale di 15 giorni veniva allestita nella piazza adiacente alla Chiesa: prodotti locali e manufatti di artigianato venivano smerciati alle carovane di commercianti ed alla popolazione della contrada.

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La chiusura dell´edificio e la decadenza del monastero avvennero dopo il concilio di Trento, con la clausura obbligatoria delle suore. Da allora restauri di opinabile qualita´vennero svolti ma chiesa e struttura sono per lo piu´ abbandonate a se stesse. L´interno presenta capitelli con simboli di un cristianesimo ancora legato ai culti terragni delle popolazioni agricole. Rapaci notturni, spirali, spighe di grano son ben incisi sulle sommita´di alcune colonne.

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La Spiga, in araldica era usata proprio per testimoniare famiglie dalle abbondanti richezze dovute al lavoro ed al rispetto, il chicco di grano invece rappresenta colui che e´ stato miracolosamente salvato tra la folla. In contesto esoterico e religioso invece il grano e´la RINASCITA, l´arrivo della PRIMAVERA dopo l´invero ed e´ legato al culto di Proserpina, KORE.

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Proserpina era figlia di Cerere; rapita da Plutone re dell’Ade mentre coglieva i fiori sulle rive del lago Pergusa ad Enna fu regina degli Inferi. Dopo che la madre ebbe chiesto a Zeus di farla liberare, poté ritornare in superficie, a patto che trascorresse sei mesi all’anno ancora con Plutone. Ecco l’alternarsi delle stagioni. La spiga di grano e´associato a lei.
Il seme ogni anno muore per rinascere a nuova vita salvando l’uomo dalla morte per fame.
Nella Bibbia, nei Vangeli questa pianta diventa simbolicamente alimento per l’anima.
Il pane ottenuto dal grano diventa il corpo stesso di Cristo.

 

Toscana-Lucca * Villa Marlia- Il padiglione del Dio Pan e l´Edera rampicante.

Il lucchese e´stracolmo di ville baronali e casolari nobiliari. Tutte presentano un giardino esteso per ettari ed ettari e un palazzo spesso privo di balconate ma con decine di finestre che affacciano su boscose aiuole. Le ville piu´grandi presentano piscine, ruscelli, pescherie. Villa Marlia e´la piu´ regale. Ci soggiorno´la sorella di Napoleone la quale fece costruire padiglioni secondari e fece allargare il parco. Non mi soffermo sulle dinastie o gli intrighi di famiglia ma su un particolare ben preciso della struttura.

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Elisa Bonaparte fece, ai tempi, popolare il giardino da daini e pecore e fece ergere il palazzo vescovile. La cosa curiosa e´che attiguo a questo, cattolica residenza, c´e´(e non fu mai ne modificata ne demolita), la grotta artificiale dedicata al Dio Pan.

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La consanguinea di Napoleone si affaccio´a studi di simbologia ed ai classici greci, del resto era una discreta mecenate che si attornio´di musicisti e teatranti, percio´il suo giardino ne rispecchia la mentalita´. La presenza di edera e´ovunque, su muri, pareti, scorrimano: essa era la pianta Dionisiaca per eccellenza, la sua resistenza rappresentava la tenacia o, al negativo le tentazioni che si ramificano nel cuore umano. Viene considerata protettrice degli innamorati che regalandosela si dichiarano fedelta´e attaccamento accorato.

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Il casolare-ninfeo, chiamato antro di Pan, ha una parte esterna quadrata con fontanella centrale, conchiglie e ciottoli. Una rosa dei venti sul soffitto e´ ben visibile sopra la fontana innanzi all´ingresso della grotta. Questa ha pianta circolare e tra volti e sagome di animali spicca centrale Pan con zoccoli e tratti ferini.

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tra il 600 e 700 e´spesso scolpito in luoghi del genere perche´essendo mediatore tra uomo e natura nei giardini la sua presenza diventa necessaria.  Volentieri massoni e confraternite lo inseriscono nei loro possedimenti terrieri insieme ad altri personaggi o emblemi per incrementare la suggestione dei loro parchi.

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Pan e´creatura biforme, meta´uomo meta´animale, le sue mani tengono strumento musicale e verga rappresentando cooncordia e discordia del cosmo e le zampe caprine son riferimento all´animale che con celerita´riesce a scalare vette in bilico su precipizi, metafora della condizione umana: l´uomo si arrampica durante la vita in terra per tornare poi gravitazionalmente ad essa morendo ed il ciclo riparte.

 

 

 

 

Sicilia-Scicli- Il Cristo di Burgos (Crocifisso con gonna) e la Madonna delle Milizie guerriera

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Scicli non e´da molto patrimonio Unesco. La cittadina, di ridotte dimensioni e seminascosta in una valle venne rivalutata inizi 2000. Prima era considerata seconda alle piu´grandi Modica, Noto e Ragusa. Scicli e´non solo caratteristica per i palazzi barocchi e le tante chiese, ma per via di viuzze e vialetti romantici e pittoreschi. In piu´Scicli e´preziosa perche´custodisce due rarita´: tra le case ricche di putti, tortiglioni e spirali baroccheggianti possiede, in due chiese diverse, due opere meravigliose.

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1-Il Cristo di Burgos nella chiesa di San Giovanni Evangelista.

2-La Madonna Amazzone nella chiesa Madre.

 

Il Cristo in gonna e´un dipinto dal fondo scuro dove il crocifisso indossa una lunga sottana merlettata bianca. Sotto i suoi piedi, sempre chiarissimo a contrasto con il resto, un uovo di struzzo.

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Ritrarre Gesu´in veste cardinalizia fa parte di una corrente artistica spagnola. Cio´che e´interessante e´che, come molti confermano ma non e´del tutto verificato, l´intenzione non e´coprire le nude ferite del Cristo o omaggiare il sacerdozio palesandone le vesti, ma, sapere che ruotando il quadro le braccia del Cristo formano la base di una coppa, la gonna proprio il SACRO GRAAL. Di qui tutta una serie di teorie affascinanti che si sommano al simbolo dell´uovo di struzzo.

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Esso e´considerato il piu´perfetto per la sua curvatura e consistenza. Ma cosa accomuna Gesu´all´uovo di questo preciso animale? Nel medioevo fecero un´associazione simbolica, poiche´lo stuzzo per far schiudere le uova usa il calore del proprio sangue, sempre con il sangue Cristo libero´tutti i credenti dal peccato riportandoli a nuova vita.

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La Madonna delle Milizie e´ la protettrice di Scicli. Fa strano vedere questa statua dove energicamente la Vergine sguaina la spada. La tradizione narra di come le genti di Scicli insieme ai normanni riuscirono a far retrocedere l´invasione saracena. Pregaro per avere appoggio divino e la Madonna apparve loro, secondo alcuni come guerriera in groppa ad un destriero, secondo altri su una nuvola luminosa. L´ultimo sabato di maggio vi e´la festa per celebrare la vittoria. Questa apparizione mariana ha connotati atipici poiche´raramente la piena di grazia appare armata. Si avvicina piu´ad una dea fornita di scudo di antico credo politeista greco o romano, Minerva o Atena ad esempio.

 

Provenza- Eygalieres- Il Giardino dell´Alchimista, i simboli della villa e le piante medicamentose. IL PERCORSO DEGLI ALCHIMISTI

Il sud della Francia e´terra di occultismo e magia come poche. Qui, si narra, giunse e mori´ Mariamaddalena, nacque Nostradamus, fondo´un paese uno dei re magi, streghe e stregoni abitarono i dintorni di Marsiglia. Se per streghe e stregoni si intendono gli erboristi ed alchimisti del passato cio´ha una logica: la Provenza grazie al suo clima favorisce il germogliare di erbe e spezie medicamentose. L´atmosfera stessa e´satura di profumi e fragranze. Pollini ed essenze colpiscono l´olfatto e danno vigore e lucidita´mentale (a chi non soffre di allergie ovviamente) . Un luogo dove l´aromaterapia e´nell´aria perennemente, trasportata dal vento e dalla brezza.

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A EYGALIERES c´e´il GIARDINO DELL´ALCHIMISTA. Uno dei piu´rinomati d´Europa poiche´non e´una classica meta turistica ma e´dimora di privati che si son attivati per riportarlo in auge. I coniugi DE LAROUZIERE infatti contattarono studiosi e chimici per ricreare il giardino-laboratorio quando, comprando la villa del 500, si accorsero che nelle sale vi erano simboli e statue che richiamavano concetti biblici, pagani, arcani.

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Dopo uno sguardo all´esterno del castello ed al pozzo si entra nel giardino, percorso iniziatico, attraverso un piccolo labirinto di siepi che formano giustoappunto la parola BERECHIT la prima della Bibbia.

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Gli alchimisti cercavano la pietra filosofale. Metafora per indicare non la formula per tramutare il piombo in oro ma il miglioramento di se´.  Questa ricerca e´ basata su tre percorsi, NERO-BIANCO-ROSSO. Il garden quindi si sviluppa con un sentiero ben preciso ricco di segnali astronomici e aritmetici, con cui un tempo gli alchimisti occultavano i loro progressi alle menti non degne. Dopo un orto di erbe e piante officinali,  in aiule con appositi cartellini di spiegazione, ci si addentra nel viottolo nero, dove fiori e arbusti scuri rappresentano la nascita, ovvero quando l´essere umano e´puro e grezzo al contempo.

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In seguito ci si addentra nella zona bianca, dove un vero mare di petali bianchi ci avvolge fino a disorientarci quasi: questo rappresenta il periodo dell´affettivita´e delle scelte.

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Ultimo stadio e´quello della saggezza e consapevolezza, il rosso. Un corridoio di flora bordoux ci fa giungere alla fontana a forma di stella a sei punte. La stella di Davide con cui si controlla e ci si protegge dal male in tutte le sue forme e si attrae il bene, in alcune teorie essa rappresenta la venuta del Messia ed e´conosciuta come stella dei re.

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Sicilia- Cava d´Ispica- Abitazioni, ipogei, oratori sacri pagani e non.

Cava d´Ispica e´un canyon, 14 km che tra Ragusa Modica e Ispica offre all´escursionista la possibilita´ di visitare cave, abitazioni rupestri e ipogeni di eta´antichissima. Il percorso in alcuni tratti e´angusto e solo con una guida esperta e´ consigliabile avventurarsi. I sentieri turistici son comunque esaurienti per un tour archeologico di notevole fascino.

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Son state abitazioni ma anche sepolcri e anche oratori monastici, infatti la “grotta dei santi”, una delle piu´ visitate e famose presenta raffigurazioni sacre nelle pareti. In preistoria gli insediamenti furono molti poiche´ la gola era un luogo per difendersi e nascondersi da nemici o predatori. Con il tempo, a rafforzare il tutto, alcuni sbarramenti furono costruiti dai Siculi per meglio tutelarsi dai pericoli esterni.

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Il fiume sul fondo della cava forniva acqua in abbondanza per persone, animali e vegetali. Il torrente Pernamazzoni infatti e´importante a livello etimologico perche´Ispica potrebbe significare “verso le sorgenti” ed un tempo probabilmente era un corso d´acqua navigabile. Edera, salvia ulivo e borraggione son le piante piu´ comuni mentre lepri, volpi, gufi, bisce e vipere son la fauna locale. La parte funebre e´stata studiata e ristudiata perche´fornisce una carrellata di cimiteri di svariate epoche: con tombe “a forno” sicule, catacombe cristiane, ipogei bizantini.  Notevole e ben conservato e´ il Ginnasio con antiche iscrizioni allo scopo di riservare i posti a sedere degli anziani in luogo differente da quello dei giovani. 

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Le “grotte cadute” sono uno splendido esempio di come internamente, tramite scale a pioli, gli antichi, potessero spostarsi su piu´livelli. Scavando crearono veri condomini e palazzi rupestri.

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