SVIZZERA-LUCERNA- Il Monte Maledetto PILATUS e il LEONE MORENTE

Ci sono citta´che sprigionano un alone di mistero e magia. Perche´nei secoli fitte ragnatele di leggende, fiabe e storie sono state intessute sulle loro origini e sui loro monumenti. Lucerna e´ un esempio perfetto.

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Il nome stesso deriva dalla credenza che un Angelo Luminoso indico´ dove l´urbe dovesse essere edificata. Incorniciata tra i Monti ed il lago dei 4 Cantoni. Tutte le case ed i palazzi son affrescati con  protagonisti di leggende elvetiche, non mancano folletti, gnomi e, tra i simboli, creature fatate che richiamano la buonasorte.

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L´attrazione piu´ conosciuta e´ senza dubbio il ponte medievale in legno; KAPELLBRUCHKEL, meta turistica con un passato ricco di scheletri nell´armadio: Infatti spesso la morte, rappresentata come scheletro o teschio, e´ raffigurata nei riquadri che narrano la storia della citta´. La torretta ottagonale che nel bel mezzo del ponte si puo´visitare fu carcere e archivio segreto della citta´. Un cuore nel bel mezzo del fiume, tra le correnti.

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Lucerna, e tutta la Svizzera, e´ legata all´acqua ed e´devota a questo elemento, i ghiacciai, la neve i laghi e le cascate son signori incontrastati che caricano e scaricano energia a secondo delle stagioni. Dopo l´inverno che tutto assidera ed iberna, il sole primaverile scioglie i ghiacciai, i torrenti scavano le vallate e scorrono fin giu´nelle grotte. Fuoco & Acqua ciclicamente fanno sfoggio del loro potere. Dal ponte si ha una belle vista sul MONTE PILATUS, monte maledetto poiche´, si narra, PONZIO PILATO fu sepolto qui, anzi la sua anima giacerebbe sul fondo di un laghetto nei pressi della cima e durante le notti di tempesta si sentirebbe vociferare.  Per anni fu vietato far escursioni e trekking in zona, fino a quando personaggi come la regina Vittoria o il compositore Wagner non si avventurarono per far originali gite su questa affascinante montagna. La ferrovia piu´ardita del mondo e´quella che costeggia la vetta e  gira vertiginosamente sui precipizi del Pilatus, che sarebbe anche la tana di un Drago dai poteri taumaturgici.

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Una scultura degna di nota e´ il LEONE MORENTE di THORVALDSEN , lo sculture la dedico´ alle guardie svizzere morte durante la rivoluzione francese.

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Quest´opera fu aggettivata da M.Twain come la piu´”triste e commovente”  della storia. Ma perche´ proprio il leone? Non dimentichiamo che Thorvaldsen era un curioso esoterista infatti a Pisa, nel cimitero monumentale, c´e´ una sua opera, la tomba di Vacca´Berlinghieri il quale si dedico´, con il suo illustre circolo, a studi sull´occultismo. (Si puo´ leggere l´articolo TOSCANA- IL TEMPIO DI MINERVA MEDICA).

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II LEONE e´ simbolo di forza e dignita´, potenza e regalita´, nel MITRAISMO e nella BAGHAVADGITA  il divino e´ sempre correlato all´animale dalla folta criniera. In astrologia chi nasce sotto questo segno ha tutte le caratteristiche per diventare un buon leader e non dimentichiamo che “Riccardo cuor di leone” venne cosi sopranominato per coraggio e lealta´. In piu´ il leone e´animale del sud, tutte le popolazioni tribali e religioni arcaiche lo associano al Sole, esprime luminosita´e chiarezza. Non sembra un caso, quindi, che sia stato scelto dall´artista come soggetto per far un monumento ai caduti nella citta´ battezzata LUCERNA.

 

Sicilia-La Riviera Dei Ciclopi: Acitrezza

In quanto a miti la riviera dei ciclopi ne ha da vendere. Per chi ama i luoghi dove le leggende si mescolano con le tradizioni Acitrezza e´ un vero paradiso. Non a caso fu sfruttata come location di lungometraggi o per l´ambientazione di svariati romanzi e novelle. Il suffisso Aci che anticipa le varie frazioni della costa (Acireale, Acicastello, Acicatena ecc) deriva dalla storia di “Aci e Galatea”.

In breve la bella ninfa Galatea, figlia del dio marino Nereo, e il suo innamorato il  pastorello Aci furono ostacolati dal ciclope Polifemo che si invaghi´ della ninfa. Questi uccise il rivale scagliandoli contro un macigno. Le lacrime della ninfa commossero pero´ gli Dei che trasformarono il sangue di Aci in un fiume che trova sbocco nell´abbraccio del mare abitato dalla ninfa. Gli anziani narrano che ogni volta che la gelosia di Polifemo prende il sopravvento innervosendolo egli scatena i terremoti Etnei.

Ma Polifemo e´ protagonista anche di un´altra storia.

La nascita dei faraglioni, splendidi scogli poco distanti dalla riva ma molto suggestivi si deve sempre all´ira del ciclope.

Nel mito di Omero infatti Ulisse in viaggio coi compagni lo sconfisse ubriacandolo e accecandolo nel sonno. Il gigante non pote´neanche essere soccorso dai fratelli perche´ alla domanda su chi l´avesse ferito rispondeva “Nessuno”. Cosi infatti, furbamente, si era appellato Ulisse. Polifemo accecato da Ulisse e dall´ira lancio´ i massi che adesso incorniciano la riviera.

Passeggiando sul lungomare, specialmente al tramonto, si gode di uno splendido panorama dalle pennellate rosate e si possono ammirare le caratteristiche formazioni di BASALTO nei pressi del porticciolo. L´incontro del magma delle varie eruzioni con l´acqua fredda crearono queste solidificazioni dalla simmetria e geometria incredibili. Questo materiale e´ stato usato per edificare monumenti, case, luoghi di culto. Anche per scaramanzia alcuni affermano, per rabbonire il furioso vulcano.

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In paese vi e´ la “CASA-MUSEO-DEL NESPOLO” divisa in due ambienti, il primo, ricalcando le vicende dei malavoglia del Verga e´ un piccolo museo dedicato alla pesca. Dove ci sono reperti  interessanti quali le grosse conchiglie usate come corni che usavano i pescatori per comunicare l´un con l´altro in mare.

Il secondo e´ dedicato al film “La terra trema” di Visconti, il regista cerco´ tra i paesani il cast giusto per il suo film. Alcune foto son bellissime, segnalo quella delle donne ammantate in nero che sulla cima della scogliera coi capelli agitati dal vento attendono il ritorno dei loro mariti in mare.

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