~*~ San Marino. Tre Torri sul Monte Titano ~*~

“Relinquo vos liberos ab utroque homine”, “vi lascio liberi da ambedue gli uomini” sono, da leggenda, le parole che pronuncio´ San Marino alla sua morte. I due uomini a cui si riferisce sono l´imperatore e il papa. La frase e´inno d´indipendenza e liberta´, ovvero le fondamenta della Repubblica di San Marino. Il Santo e scalpellino amico di San Leo, e´ricordato con celebrazioni ogni anno il 3 settembre.

 DSCF1645

La Repubblica si erge sul monte Titano, che e´mastodontico spettacolo per gli occhi in quanto si eleva staccato dall´Appenino ma non distante dal mare. Su questo sperone roccioso le Tre Torri svettano circondate dalla via che ellitticamente le circonda: assomiglia ad un  percorso iniziatico in tre tappe. Le costruzioni, edificate per protezione della cittadina come luoghi di ronda e avvistamento, sono proporzionate e armoniose. Quasi equidistanti tra loro donano un senso di ordine e precisione che si ripercuote nello spirito mentre si cammina per le salite e discese del luogo. Si ha l´impressione di procedere piu´per pellegrinaggio che per semplice turismo. La nebbia spesso accentua questa sensazione.

DSCF1601

DSCF1623

Il posto tra l´altro non si risparmia, ci sono ad ogni angolo battenti matallici a forma di oroboro, rilievi e decorazioni ricordano che il “genius loci” di questo ambiente e´Super Partes. Al di sopra della corruzione morale e materiale proprio come profetizzo´il Santo.

DSCF1660

DSCF1682

 Effettivamente il camminamento lungo le torri, dalla prima alla terza non sembra casuale; la “Guaita” e´difesa dalle tre cinte di mura antiche, la “Cesta” ha forma pentagonale e il “Montale” che fungeva da prigione possiede un vano profondo 8 metri.

DSCF1659

DSCF1655

Per cui a volerci individuare del significato piu´sottile sembra un tragitto labirintico dove i numeri 3 e 5 fanno da padroni accompagnando il visitatore alla torre piu´impervia dalla quale si ritorna sui propri passi con nuova consapevolezza. Il tre e´numero legato alla trinita´ed anche alla sintesi degli opposti, il cinque e´legato all´uomo e quindi ai 4 elementi piu´lo spirito. L´Ultimo Torrione potrebbe anche risultare catarticamente necessario, l´arrivo, dopo la faticosa passeggiata al culmine dell´esaurimento delle forze per ridestarsi con nuovo vigore.

san marino

SICILIA-REALMONTE LA CHIESA DI SALGEMMA

La zona di Agrigento e Trapani e´ la piu´ ricca di saline e miniere di salgemma. A quindici chilometri dalla Valle dei templi l´ITALKALI, societa´che gestisce importanti miniere della regione , amminista anche quella che possiede LA CHIESA DI SALE.

Questa incredibile struttura non e´facilmente visitabile, ci vogliono permessi da concordare con grande anticipo.Ogni anno,il 4 Dicembre, giorno di SANTA BARBARA viene celebrata una funzione a cui partecipano le autorita´. Ha 800 posti ed e´30 metri sotto il livello del mare, Ha immagini sacre scavate e scolpite nelle pareti, l´altare, un unico massiccio blocco di sale mostra in bassorilievo l´agnello, ma anche la statua di Santa Barbara e la Sacra Famiglia dietro di esso son mirabili.

chiesa-miniera-di-sale

Il Sale fu da sempre considerato prezioso, si pensi che il termine Salario deriva dalla paga in sale data ai legionari romani, sotto sale si conservava il cibo e il sale e´ indispensabile nelle giuste dosi all´esatto funzionamento del nostro organismo. Il sale scaramanticamente viene usato per debellare il male, si getta dietro le spalle per abolire le negativita´ e si sparge negli angoli della casa come insetticida. Nel “Cenacolo” di Leonardo da Vinci tra le braccia di Giuda c´e´ proprio una scodella di sale rovesciata.La sua proprieta´ di scomparire in acqua per riapparire lo fece da sempre considerare magico, seppur raramente e sempre piu´ in disuso alcune persone tolgono il malocchio usando olio e sale.La moglie di LOT nella bibbia fu tramutata in statua di sale quando dovendo lasciare con il marito Sodoma si volto´ indietro.

 

Sicilia-Milazzo- La piscina di Venere, il fantasma del castello, la chiesa di Sant Antonio nella grotta

Milazzo diviene ormai tropppo spesso sinonimo d´ inquinamento. L´aria infatti e´ contaminata dalle raffinerie; un peccato non solo per gli abitanti che sono a rischio di malattie ma anche per l´ambiente, luogo in realta´ ameno e ricco di storia. Chi visita Milazzo avra´ modo di ammirare il centro storico e il famoso maniero Poi potrebbe concludere la visita a Capo Milazzo, quartiere che offre un vasto panorama sulle isole Eolie. Da questo punto un percorso a gradoni, oltrepassato un campo di ulivi, conduce a mare, alla piscina di Venere.

 piscine-venere

Il laghetto di Venere in realta´ e´ una scogliera naturale che con l´alta marea viene inondata e riempita, e´ deliziosa per la flora e la fauna che la popolano.

52155_capo_milazzo_milazzo

Sempre al Capo una chiesina dall´ingresso non appariscente e´ dedicata a Sant´Antonio Da Padova, e´ scavata in una grotticella e si narra che qui costui si rifugio´ dopo un temporale che gli impedi di proseguire il viaggio nel 1221.

 santuario

1

Certo quello che colpisce maggiormente e´ il castello sulla rocca, ben conservato e imperante.

castello

Massiccio ed esteso fu teatro di una vicenda tetra: Si narra che una ragazza destinata a prendere i voti si innamorò di un soldato. Scoperta insieme al ragazzo venne costretta a rinchiudersi nel convento in clausura. Ma la ragazza riuscì a incontrarsi con l´amato. Venne scoperta e la punizione fu definitiva e brutale: venne murata viva all’interno del Monastero. Ancora oggi si dice che il suo spirito vaghi. Effettivamente fu ritrovato un cadavere nel 1928 da alcuni detenuti, allora il Castello fungeva da carcere. Si trattava del corpo di un soldato irlandese che aveva disertato nei primi dell’Ottocento dalla guarnigione inglese che occupava il Castello. Andrei Leonard

Calabria-Locri Epizefiri e i culti di Afrodite, Demetra, Persefone e dei Dioscuri

La Magna Grecia, in Calabria, comprende piu´paesi e territori che colonizzati dall´antico popolo ne hanno ancora resti, siti archeologici, forme dialettali.

IMG_0759

Locri e´ senza dubbio l´area piu´ vasta e meglio conservata. La citta´ grazie ai perimetri e muri ha ben distinguibili le zone sacre, le terme, il teatro, lo spazio abitativo e le necropoli.

Passeggiare per i tracciati costeggiati da agrumeti e qualche albero secolare e´ non solo suggestivo ma evocativo;  si immaginano personaggi nelle loro lunghe toghe leggere dirigersi nei luoghi pubblici o inoltrarsi nelle aree di culto, ad esempio al tempio di Afrodite il cui ingresso era rivolto al mare.

IMG_0767

Secondo la leggenda, i 15.000 uomini dell’alleanza locrese-reggina vinsero su 130.000 crotoniati, zeus avrebbe sorvolato la battaglia sotto forma di aquila e i suoi figli, i dioscuri ,sarebbero apparsi a cavallo a fianco dei Locresi.

A Reggio e Locri Epizefiri inizio´ ad essere praticato il culto dei Dioscuri.

Locri Epizefiri si alleò con Pirro, re dell’Epiro, nella guerra tra romani e sanniti ma dopo poco i locresi passarono dalla parte dei Romani e Pirro devastò e saccheggiò il tempio di persefone

Nella seconda guerra punica Locri si schierò con Annibale e fu conquistata dai Romani, in seguito la città declinò e fu abbandonata.

IMG_0763 IMG_0765

Il teatro greco è stato scavato tagliando i gradini nell’arenaria. Dalla cavea si godeva il  panorama sulla baia

PERSEFONE

Persefone è la figlia di Zeus e di Demetra. Di lei si innamorò Ade che, in assenza di Demetra, la rapì nei pressi del lago di Pergo mentre stava raccogliendo fiori e la portò nell’Averno.

Demetra, in preda alla disperazione, la cercò ovunque finché, con la complicità di Elios, riuscì a scoprire il nome del colpevole.

Adirata si rivolse allora a Zeus per riavere la figlia ma, poiché Persefone, mangiando alcuni chicchi di melograno, aveva rotto il digiuno che le avrebbe permesso il ritorno sulla terra, la sua richiesta non fu esaudita.

IMG_0776

Demetra, dea del raccolto, minacciò allora di rendere infruttuosa la terra, e Zeus, preoccupato per quanto stava accadendo, fece si che si raggiungesse un compromesso, e cioè che Persefone rimanesse per sei mesi (coincidenti con autunno ed inverno) con Ade e per sei mesi (primavera ed estate) con la madre.

Dal momento del suo rapimento Persefone divenne la dea degli inferi, chiamata dai greci anche con il nome di Core (da cui il nome delle feste a lei dedicate le cosiddette Coreie).
I romani la identificarono con Proserpina.

I DIOSCURI

I Dioscuri sono i gemelli Castore e Polluce, figli di Zeus e di Leda e fratelli di Elena e di Clitennestra. Leda, che era moglie di Tindaro, re di Sparta, nella stessa notte si unì al marito ed a Zeus: nacquero così due coppie di gemelli, Polluce ed Elena,  Castore e Clitennestra.

tempio-22

Sicilia- AciCatena- SANTA VENERA AL POZZO

L´area archeologica di Santa Venera si trova vicino Catania, a pochi chilometri da Acicatena. Qui storicamente nacque e fu uccisa Santa Venera. Il sito ha origine su terme di preziosa acqua sulfurea discendenti dall´Etna.

 

lato

 frontale

I greci furono i primi a sfruttare il luogo e le sue benefiche acque a scopo terapeutico, giunti i romani rasero al suolo gli edifici precedenti per ricaverne delle terme secondo il loro stile: i ruderi son ancora oggi visitabili. Il Frigidarium insieme al Tepidarium e Calidarium con la volta a botte son  riconoscibilissimi.

 scavi

La volta bucherellata per far svaporare l´edificio che veniva riscaldato tramite un ingegnoso metodo :usando dei soppalchi l´aria circolava e cataste di legno venivano bruciate di continuo al fine di intiepidire le pareti ricoperte in coccio. I resti di un tempietto dedicato a Venere, nata dalle acque, son stati rinvenuti adiacenti al luogo.

inter

Invece, vicino ad essi, in uno splendido mix di sacro e profano, ed al pozzo dove Santa Venera fu decapitata, fu eretta una chiesetta nel 1300.

 chiesa da int

 

SANTA VENERA

 

Nata da nobili cristiani pii e devoti studio´ la Bibbia, si dedico´ per un decennio all´ascesi e poi viaggio´ per predicare il Vangelo in tutto il meridione . A Locri  fu seviziata ma il prefetto Antonio alla fine si converti e la libero´. Anche in altri luoghi fu incarcerata e torturata fino a quando non la decapitarono nel suo paese natio tagliandole la gola e lasciandola dissanguare  nel pozzo: cio´ rese; leggenda vuole, le acque ancor piu´medicamentose e miracolose. Del resto, scientificamente, le sorgenti dell´Etna ramificandosi nel terriccio ferroso del vulcano accumulano minerali ameni per gli individui. Le preghiere rivolte alla Santa con fede liberano dalle angosce. A Salemi vi sono alcune reliquie e a Barcellona Pozzo Di Gotto una grotta-cappella dove predico´.

 

Sicilia-Messina-Grotta e Monastero di San Filippo di Agira

A pochi chilometri da Messina , ben visibili dall´autostrada, nei pressi dello stadio calcistico, ci sono il Monastero Normanno e la grotta-di San Filippo. San Filippo di Agira fu un sacerdote della Tracia, approdato in Sicilia si dedico´ alla preghiera e non solo, avendo doti taumaturgiche, guari´ malati ed effettuo´ esorcismi.

monsanfilippo

IMG_0333

Venne chiamato “il Siriaco” ( poiche´conosceva questa lingua orientale): Un secondo appellattivo fu “u niuru” ma non perche´ d´incarnato scuro ma perche´, leggenda vuole, a contatto con i fumi infernali nel compiere esorcismi la sua epidermide si scotto´. Nei quadri e´ olivastro e le statue che lo rappresentano nere. Mori´ ad Agira, in tutta la Sicilia centrale e orientale il suo culto ha risonanza: ad Enna e Limina in principal modo; in questa localita´quando si celebra il Santo i fedeli dopo la processione fanno una danza che comprende giri in senso orario e antiorario: i primi per richiamare gli angeli, i secondi per scacciare i demoni.

IMG_0331

IMG_0316

Il Monastero costruito intorno alla grotta fu voluto dal Gran Conte Ruggero. L´edificio porto´ prosperita´ economica alla vallata dove sorsero tre villaggi. In seguito l´intera struttura fu restaurata e rimaneggiata piu´ volte infatti i ruderi attuali son neoclassici. La chiesa priva di tetto ha al suolo la botola di accesso alla cripta, sul lato sinistro, dopo la stalla ed il silos, c´e´ la grotta dove il Santo si ritiro´misticamente.

ingressogrotta

grotta

IMG_0328

Lasciato il sito all´incuria e´ difficoltoso poterlo visitare ma molto suggestivo tra la vegetazione secolare e l´atmosfera ascetica.

TURCHIA – AFRODISIA

La zona era abitata gia´nel Neolitico. Dedicata ad Afrodite Dea dell´amore e della bellezza. Un terremoto distrusse alcune opere e costruzioni.

Immagine 082

Immagine 083

 

Le architetture come il teatro, il tetrapylon, l´odeion sono molto ben conservati.

Immagine 084

Immagine 086

L´odeion poteva contenere 8000 spettatori, lo stadio vanta 30,000 posti ed e´un gioiello poiche´la sua forma unisce la struttura del teatro greco alla funzionalita´romana per i combattimenti tra gladiatori.

 Immagine 090

Immagine 092

Afrodisia fu chiamata in precedenza Ninoe, probabile riferimento a NIN appellativo riconducibile ad ASTARTE. Effettivamente i culti di queste “madri” sono simili e si accavallarono spesso nel trascorrere dei secoli.

 Immagine 094

I romani, accrebbero il commercio e fondaro le migliori scuole di scultura. Nonostante il cristianesimo il culto di Afrodite continuo´ a sopravivvere per molto tempo. Quando il cristianesimo soppianto´ del tutto il paganesimo e divenne religione di stato tutte le iscrizioni AFRODITE O AFRODISIA vennero cancellate o alterate. Lo stesso tempio della Dea fu in parte distrutto e ricreato come duomo cristiano. Ne resta qualche colonna.

 Immagine 089

AFRODITE: Dea della bellezza e dell´amore sessuale, era sposata con EFESTO ma era l´amante di HERMES, ARES, DIONISO E ADONE.

ASTARTE, sua versione fenicia icona della fertilita´e della guerra, fu venerata a Malta, Sicilia, Sardegna. In Sicilia la frazione MISTRETTA deriverebbe dal nome fenicio AM-ASH-TART cioe´dedicata ad ASTARTE. AD Erice vi era il tempio della VENERE ERICINA.  I simboli di Astarte sono il leone, il cavallo, la colomba e la sfinge.

TOSCANA- CAPANNORI- LA QUERCIA DELLE STREGHE (Detta anche di Pinocchio)

In Provincia di Lucca, nei pressi dI SAN MARTINO IN COLLE, in una realta´di fitta vegetazione dove ci si ossigena e dove e´facile inbattersi in runners o ciclisti c´e´ la quercia delle streghe.

 tot

Ha circa 6 secoli, 600 anni : la si nota a distanza non solo per la sua mole ma anche per lo sporgere dei suoi rami orizzontali e nodosi. Una chioma contorta che fa sentire protetti o al contrario inquietati dalle sue fronde tentacolari. E´alta 25 metri, il suo fogliame ombreggia ben 40 metri intorno al tronco di 5 metri. 2 leggende son legate a questo albero secolare.

 ramoest

ramoalto

La prima tratta di alcuni gruppi di streghe che riunendosi sotto di essa praticavano rituali e durante i sabba si sedevano o arrampiacavano sui suoi rami. Cio´ha comportato la crescita stranamente non verticale del fusto sviluppandosi negli anni completamente in circolo, ad ombrello. Innamorati si son scambiati promesse d´amore, alcuni si son impiccati altri si dice che abbracciando la corteccia muschiata siano guariti da malattie mentali.

 scura

Vicino c´e´ il paese di Collodi dove lo scrittore scrisse Pinocchio. Si pensa che egli abbia descritto la scena della quercia dove il burattino seppelli´ le monete d´oro proprio riferendosi all´albero di Capannori. Da allora alcuni, in silenzio e scaramanticamente, scavano una piccola buca e interrano una moneta nella speranza di arricchirsi chiedendo al grande arbusto di intercedere a loro favore con la fortuna. La quercia fu tutelata dagli abitanti delle vicine contrade quando l´esercito tedesco era intenzionato a farne legna da ardere. L´albero, in piu´, compare come punto trigonometrico nelle mappe della NATO.

latoquerc

 

Sardegna- Nuoro- Il Cristo Rendentore

Sardegna, terra di magie e sortilegi ma anche di religione e vocazione. Nuoro, la citta´di Grazia Deledda, la citta´affacciata sul Monte Ortobene. Uno dei piu´rappresentativi per il popolo sardo perche´e´spigoloso e verde al contempo.

DSCF6763

DSCF6766

A 955 metri la benedizione del Cristo e´sbandierata, la stesa croce par un baluardo e non uno strumento di tortura. La sua posa connette cielo e terra. Ha l´aspetto di un Dio pagano. Nel 1901 la statua di questo Cristo, bello come un Apollo trionfante, fu issata in onore del giubileo per volonta´di Papa Leone III. Il pontefice ne fece ergere una ventina sparsi in tutta Italia, da nord a sud. Si occupo´della scultura il calabrese Vincenzo Ierace, e si narra che la moglie fu cosi´colpita dal risultato finale dell´opera che mori´tra estasi e crepacuore.  Effettivamente la statua in questione e´mastodontica. La si immagina in un Tempio Greco con la sua gestualita´imperante, il turbinio della veste e i suoi 7 metri e 2 tonnellate di bronzo. Una lapide per ricordare la signora Ierace e´posta sotto il piedistallo.

 DSCF6760

DSCF6761

Tutti i turisti non possono far a meno di sfiorare il tallone e  l´alluce, farsi il segno della croce, per augurarsi il bene e scansare il male. Per enunciare il proprio credo e preghiera. Girato l´angolo formato dal piede si vede pero´un viso appolaiato tra polpaccio e caviglia. Un viso inquietante che potrebbe essere di un putto come di un demonietto: equivoco. Lo scultore disse che rappresenta l´umanita´, bambina, con i suoi pregi e difetti. E cosi e´in quei tratti ambigui fanciullesci e luciferini.

 DSCF6759

DSCF6765

Alla fine di Agosto, ogni anno, due giorni di festa vengono dedicati alla statua, una rigorosamente folkloristica, la seconda squisitamente religiosa. Attirano i turisti e cittadini da tutta l´isola. La prima per gli abiti tradizionali e i canti. La seconda per la camminata al sorgere del sole. All´alba che rischiara la valle con la caratteristica Nuoro poco distante a godersi la protezione di Gesu´.

Sicilia-Giardini Naxos- L´altare di Apollo, il culto di Afrodite- Il Significato della Sfinge secondo gli elleni

In Sicilia Orientale, dopo il golfo di Isola Bella, c´e´ Naxos.

11259090_10153067471748145_9131797552445096054_n

Nel 734 a.c i Calcidesi giunsero con a capo Teocle e fondarono Nasso, sulla spiaggia costruirono un altare dedicato ad Apollo Archegetes. Gli abitanti di Naxos, successivamente, si allearono con gli Ateniesi contro i Siracusani, ma persero: la citta´fu distrutta, loro venduti come schiavi.  Dopo, nei decenni, questa baia divenne porto fiorente dei Siculi. Tucidide riporta per iscritto la costruzione del tempio di Apollo. Apollo era anche Dio delle proporzioni e dell´architettura, percio´venne da se che dovendo alzar muri e case invocassero il suo aiuto.

IMG_9834IMG_9836

Gli scavi hanno riportato alla luce i perimetri di molte zone sacre, case, forni. Questi resti lasciano dedurre le vie ed i quartieri. Risulta che la zona piu´vicina al mare fu la prima ad esser sfruttata ed i templi non erano provvisti di colonnati ma di statue e sfingi. I forni venivano usati per produrre oggetti votivi e per cremare i defunti, le cui ceneri venivano racchiuse in anforette.

 IMG_9837

Nel museo sono esposte moltissime statue dedicate all´ancestrale culto della Dea Madre e a quello di Afrodite.

deamadrepiu

deamadre

Afrodite, oltre ad essere dea dell´amore e della bellezza nascendo dalla spuma di mare era senza dubbio cara a marinai e pescatori, quindi, non poteva non essere osannata dalla popolazione di Naxos. Ad Erice, nella sicilia Occidentale, in suo onore vi era un gran tempio dove le sacerdotesse praticavano la prostituzione sacra. (Articoloblog annesso).

scrittaafro

afrostatua

Uomini e donne non tralasciavano, stagionalmente, di far riti e feste anche in onore di Dionisio, Dio dell´ebbrezza. Coniavano pure monete con raffigurato Sileno. Sileno era figlio di Pan e usava molestare ninfe mentre suonava o svelava segreti di colossale importanza. Son stati recuperati resti ex voto a forma di genitali e statuette di nudo che chiaramente son testimonianza di culti relativi alla sessualita´e fertilita´.

 vasi

Le Sfingi erano scolpite di varia forma e dimensione all´ingresso delle zone di culto.

sfinge

La sfinge per i greci ha un valore interessante: gli elleni hanno avuto da sempre scambi commerciali con l´Egitto percio´ l´influenza talvolta e´presente. Nella cultura greca la sfinge e´guardiana e crudele.  E´un mostro ctonio, ovvero preesistente agli olimpi, seppur alato, e´un essere sotteraneo e tellurico. Inizialmente era scolpito con fattezze maschili, poi prevalsero quelle femminili. Chi non superava i suoi quesiti veniva divorato.

museo