~*~Svizzera: Dornach – Il Goetheanum: Edificio con cervello & cuore~*~

Basilea puo´vantarsi di avere il Goetheanum, cuore pulsante del movimento antroposofico di ieri e di oggi.
Steiner, uomo dall´ ingegno vivo e versatile, lo fece costruire dedicandolo al poeta Goethe di cui studio´per decenni le opere. Lo costruirono i seguaci dell´Antroposofia, corrente che ritiene spirito, scienza, arte e religione interconnesse e secondo la quale il sesto senso fornisce la giusta chiave di lettura alle questioni esistenziali. E´definita pseudoscienza, disciplina esoterica, studio filosofico a secondo se a descriverla siano sostenitori o avversari.

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Questa “accademia” e´stata edificata  per la costruzione delle teorie antroposofiche. Gli studiosi sviluppavano  il principio secondo il quale l´essere umano non e´isolato, staccato, ma facente parte del “tutto” per cui deve necessariamente  armonizzarsi con esso.

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In origine il Goetheanum fu costruito in legno e il risultato doveva essere, tra proporzioni concave e convesse, statue e spirali un elogio all´ordine cosmico come pure all´anima che e´presente in tutte le cose. Doveva essere concepito come un essere vivente: corridoi, scale e l´auditorium come vene, ossa e cuore.

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Affascina che i lavori si svolsero nella neutrale Svizzera proprio durante la prima guerra mondiale, come oasi di progresso mentre all´esterno regnava distruzione e caos.  Pochi anni dopo l´inaugurazione un incendio, per alcuni doloso per altri no, fece cenere di questa scuola che fu ricostruita in cemento armato: Materiale considerato all´avanguardia.

~*~ Toscana- Pisa e la scritta enigmatica ~*~

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La Chiesa di San Frediano a Pisa e´nota tra i giovani interessati al volontariato, qui s´ incontrano vari gruppi parrocchiali . Essa e´ di notevole pregio artistico-architettonico, sulla facciata ha un´incisione molto particolare e misteriosa. Questa iscrizione e´presente in altri luoghi di culto in Toscana.

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Sono state organizzate, a partire dal 500, varie assemblee tra studiosi per cercare di decodificarla ma si rimase sull´approssimativo. La teoria piu´gettonata la vorrebbe come invocazione all´Arcangelo Michele e alla Santissima Trinita´. Sarebbe, infatti, per tre volte ripetuta la parola “Mihili” con tre croci iniziali.

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La Toscana, in particolar modo la zona parallela alla via Francigena, e´ paradiso per i professionisti di geobiologia, i quali sostengono la maggiore carica energetica di alcuni luoghi rispetto ad altri. Gia´in antichita´ questi posti erano rintracciabili tramite rabdomanzia e radiestesia. Spesso, se considerati a livello di genius loci positivi venivano impiegati come siti religiosi.

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Una delle Linee Telluriche considerata Sacra e´ quella di San Michele. Chiese, grotte e templi a Lui dedicati sarebbero edificati su una precisa retta obliqua: sia per osannare l´ARCANGELO sia per far in modo che Lui plachi l´ira del metaforico drago (istintualita´ bestiale). A tal proposito molti racconti contengono personaggi eroici che combattono draghi, queste storie terminano con i protagonisti che li uccidono o li fanno rintanare in montagne vita natural durante. La Chiesa di San Frediano sarebbe una “parente” piu´ piccola di quelle imponenti e massicce della Ley Line in questione.

~*~Umbria-Orvieto e il Pozzo di San Patrizio~*~

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In un isolotto Irlandese esiste la grotta del Santo.
Questa caverna sarebbe stata indicata da Gesu´a Patrizio affinche´, facendola visitare alla popolazione ricordasse quanto cupa e´la vita peccaminosa che conduce agli inferi con la condanna eterna.
Si narra anche della magia dei pozzi sacri, di riti dell´antica religione svolti con fuoco e acqua: con torce ci si inoltrava fino al bacino, che irradiato dai raggi lunari rappresentava la Dea: immergendosi in esso ci si purificava. Un accenno all´argomento l´ho fatto nell´articolo riguardo i pozzi sacri sardi, ad oggi tra i meglio conservati.

L´atmosfera suggestiva e stregata la si rivive tutt´ora percorrendo la mirabile struttura ingegneristica del Pozzo di San Patrizio ad Orvieto. E´ profondo 54 metri, 2 rampe elicoidali si incastrano per permettere di scendere e risalire senza intoppi e fu progettato con finestrone laterali che permettono la diffusione della luce e l´areazione. Inizialmente fu voluto da Papa Clemente VII che volendosi rifugiare ad Orvieto per sfuggire agli assedi del sacco di Roma si organizzo´ per far in modo che alla citta´non mancassero mai viveri e acqua. L´essenziale per la sopravvivenza. Egli comunque non vide mai l´opera completata dal suo architetto di fiducia: Antonio da Sangallo.

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Durante la costruzione furono ritrovati moltissimi reperti archeologici risalenti al periodo Etrusco. Statuine, vettovaglie di cui qualita´e quantita´ fanno pensare che costoro svolgessero cerimonie propiziatorie in loco. Effettivamente questo si affaccia su uno strapiombo che fa abbracciare con lo sguardo un panorama di notevole bellezza.
Viaggiatori e turisti fanno la fila per saggiare la struttura, percorrerne i 248 gradini per arrivare alla base. Qui attraversando il ponticello in legno, non si puo´ fare a meno di gettare lo sguardo prima verso l´alto (e lasciarsi catturare da una sorta di vertigine capovolta) e dopo gettare una monetina nell´acqua (confidandole desideri e speranze).

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~*~Toscana-Monteriggioni- Il Pozzo, L´inferno, i Cavalieri~*~

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La sua cinta muraria si osserva dal basso, tonda simmetrica e possente con 14 torri. La collina e´priva di troppi arbusti per cui spicca sulla sommita´: nell´immaginario comune appare come prigione inespugnabile, come feudo da favola… o entrambe le cose. Fu costruito come luogo vedetta dai Senesi contro i Fiorentini, era circondato da un fossato dove il carbone veniva incendiato a scopo difensivo.

Questa fortezza ispiro´ Dante: egli la cita nel 31 canto dell´Inferno nell´avventurarsi nel Pozzo dei Giganti. Effettivamente la costruzione con le sue torri robuste ricorda gli altrettanto corpulenti giganti, che opponendosi a Dio se lo inimicarono.

La storia delle sue origini  e´incisa su pietra.

 

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Un pozzo, al centro della Piazza con la Chiesina, e´ombellico dell´intero complesso. Dicono che esso tramite cunicoli sotteranei attraversi la maremma fino a Siena. Dicono che buttare in esso, quando aperto, una monetina porti fortuna, e si narrano leggende riguardo spiriti di cavalieri e mercenari che vagano in questo tunnel.

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Da qualche anno inoltre si puo´ visitare il museo delle armature, spicca quella Templare con il “Beauceant” la Croce Rossa loro vessillo. Montereggioni e´ tappa della Via Francigena (quindi era ed e´) meta di pellegrini e viandanti, che sempre furono protetti dall´ordine sopracitato.

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~*~Provenza- Salon De Provence e Nostradamus~*~

Salon De Provence come gran parte delle cittadine meridionali francesi esercita attrattiva per il suo splendido castello, la piazzetta, il centro storico poco caotico colmo di aiuole e bistrot. Proprio come ogni villaggio Provenzale ha qualcosa che lo caratterizza, un quid che lo rende unico rispetto agli altri. In questo caso a Salon visse una parte della propria esistenza e mori´ Nostradamus: Medico, Astronomo e Alchimista del 500 famoso per le profezie.

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Salon de Provence oggi e´ conosciuta per il commercio di olive e sapone, molti negozietti circondano il maniero, un tempo dimora del vescovo di Arles. Proseguendo lungo le vie si ha modo di notare uno degli ingressi del centro storico, la torre con orologio astronomico che e´ imbocco della strada che conduce alla dimora-museo di Nostradamus.

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Nostradamus qui scrisse in quartine le profezie, alcune di esse avrebbero predetto le guerre mondiali e altri accadimenti storici drammatici. Gli scettici dicono che in realta´, lo stile ambiguo di scrittura, fornisce varie interpretazioni per cui vi si legge quello che si vuole intendere. Comunque anche qualora fosse cosi´ Nostradamus fu personaggio di spessore e cultura del 500: fu ospite e consigliere di svariati regnanti, tra cui Caterina De Medici.

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Egli studio´ le teorie di Paracelso e Agrippa, il primo sosteneva che la mente in salute mantiene in salute anche il corpo e l´astrologia poteva suggerire il cammino da perseguire. Nostradamus analizzo´  i testi di Al-Ghazali secondo cui bisogna necessariamente attraversare il “buio” per trovare ed apprezzare la luce. L´ astronomo spesso scrisse che meditava e alterava le sue percezioni concentrandosi sulla fiamma di una candela mentre essa era riflessa in un catino d´acqua. Tecnica ancor oggi consigliata in alcune terapie e forme di meditazione trascendentale.

~*~ Baviera-Castello di Neushwanstein: Ludwig II e L´Alter Ego Parsifal ~*~

E´ denominato il castello delle fiabe, ne ha tratto ispirazione lo stesso Walt Disney per il maniero della “Bella Addormentata nel Bosco” . Fu realizzato per volonta´ di Ludwig II che fu amato-odiato per il proprio spirito anticonformista e geniale.

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La principessa Sissi, tanto rispettata da nobili e popolani, ebbe con egli un rapporto confidenziale e spesso lo defini´ suo unico vero amico. Tutti e due i soggetti soffrivano per la vita a corte, tra intrighi e formalita´ esasperate.

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La stessa morte di Ludwig e´ sospetta, ( di recente comunque la teoria del suicidio per annegamento e´ stata quasi definitivamente smentita). Fu accusato di malattia mentale, un palese complotto di famiglia poiche´ le finanze venivano sperperate, forse eccessivamente, per edificare castelli e mecenatismo. Ricordiamo che Wagner fu suo amico e protetto. Alcuni dicono che ne fosse innamorato.

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Nella sale piu´ importanti spiccano sulle pareti tele e affreschi riguardo le leggende del PARSIFAL, SAN GIORGIO e LOHENGRIN. Ludwig era un intellettuale e instancabile ricercatore, si immedesimava fortemente in figure eroiche che lottavano contro un demone o si struggevano nel portar alla luce giustizia e verita´.Narrano che il suo mantello blu, dell´ordine di San Giorgio, era l´accessorio a lui piu´ caro. Uno spirito inquieto, alchimista innato, nel castello ricreo´ ambienti naturali ancestrali, grotte artificiali, ponti da cui poter scorgere e sentire lo sgorgare d´acqua di una cascata.

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Non si puo´ negare che se egli rintraccio´il proprio alter ego nel PARSIFAL visse con un senso di missione e dolore l´esistenza. Parsifal e´ il piu´ classico dei percorsi iniziatici con tanto di prove e delusioni, sconfitte e vittorie che debbono esser affrontate con cuore incorrotto. Solo in tal modo e´ possibile comprendere l´essenza della vita (Parsifal fu il cavalliere che pote´ ammirare il Graal)

 

~*~Sardegna: i pozzi sacri e il culto delle acque~*~

Il culto delle acque era molto vivo tra le popolazioni antiche. Dei 4 elementi l´acqua e´ probabilmente quello piu´evocativo ricordando il liquido amniotico, il mare che da´ nutrimento tramite pesci e molluschi, la pioggia che rende fertili i campi. Proprio per questi motivi, e numerosi altri, le dee collegate all´amore e alla vita sono spesso creature che hanno origine dalle onde e dall´oceano. Ricordiamo Afrodite ad esempio.

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In Sardegna i nuragici collegavano poi l´acqua e i punti dove questa era presente a luoghi di particolare amenita´, dove la presenza delle divinita´ era costante e andavano svolti riti per ringraziarli. Il Pozzo di Santa Cristina e´ anche calendario che segnala il solstizio d´estate, in piu´ in date precise la luna piena si riflette nelle acque all´interno del pozzo. Quest´acqua fu usata per guarire malati e far richieste alle divinita´. L´acqua come conduttore di energia benefica che puo´ intercedere con il divino. Ricordiamo in contesto cattolico l´acqua che monda dal peccato originale o in oriente l´immersione nel fiume Gange considerato sacro.

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La struttura dei pozzi sardi, alcuni infrattati e difficilmente raggiungibili, hanno diversa forma. I piu´ presentano una scalinata che scende verso l´acqua e sopra un tetto forato o piccolo tempio.Talvolta sui tettucci venivano collocate offerte, infilzate spade e simili. L´idea della penetrazione e fecondita´veniva cosi ancestralmente rappresentata.

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Segnalo il pozzo di “Santa Cristina”, quello “Su Tempiesu” di Orune e quello collettivo “Romanzesu”.Questi tre son differenti tra loro nella costruzione ma anche per altri fattori. L´ultimo ad esempio, all´interno di un complesso nuragico e´ un pozzo con area sacra circolare che poteva ospitare e contenere molti personaggi. La capanna dello stregone per di piu´ era poco distante e vi si accedeva dopo un percorso labirintico tondo. L´area e´ oggi colma di sughere che rendono il posto ancora piu´ affascinante.

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~*~Sicilia-Maniace: Castello Nelson, Cimitero Inglese e fantasmi, le sorelle Bronte~*~

Horatio Nelson, uomo d´arme e ammiraglio, fu anche Duca di Bronte, tale titolo gli fu conferito da Ferdinando IV re delle Due Sicilie. Bronte e´una localita´Etnea oggi famosa per il commercio di pistacchio, chiamato oro verde, ma in altri tempi era nota poiche´nelle vicinanze, a Maniace, Nelson aveva delle tenute con un castello costruito intorno ad una splendida abbazia. Risulta che l´ammiraglio non trascorse qui lunghi periodi ma ebbe degli eredi che si occuparono di questo ducato.

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Bronte in piu´fu terra amata e rispettata dal Parroco irlandese Patrick Prunty che cambio´il suo cognome in Bronte, con tanto di dieresi, per omaggiare la zona e dar nome piu´dignitoso alla sua stirpe. Stirpe che si distinse veramente in quanto egli fu il padre delle due famose scrittrici Emily e Charlotte Bronte. Numerosi studi e analisi caldeggiano l´idea che le due ragazze descrissero nei loro libri alcuni paesaggi che il realta´ rimandano all´atmosfera di Maniace. (Magari proprio tra le righe di Jane Eyre o Cime Tempestose)

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Anche il poeta Scozzese William Sharp amo´il maniero e le lande circostanti, tant´e´ che e´ sepolto nel piccolo cimitero ad un paio di km dal castello. Un cimitero inglese piccino ricoperto dalla fuligine del vulcano e forse protetto da questa. Si dice che qualche “presenza” viene avvertita dagli animali del luogo, quando le sere sono piu´ ventose si innervosiscono e fissano lo sguardo verso le lapidi. Forse pero´ e´ la stessa fuligine che roteando sollevata dalla corrente crea figure spettrali.

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Dell´Abbazia normanna resta il portico e un´icona ODIGITRIA (narrano dipinta da San Luca Evangelista); del castello le torrette e la cinta muraria.

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Oggi e´museo e centro convegni.

 

 

 

~*~ Belgio- Bruges: Il Sangue di Cristo e gli Ufo ~*~

Il Belgio non e´esteso ma tra i suoi confini racchiude citta´ di una bellezza impareggiabile. Anversa, Bruxelles e Bruges sono le piu´famose. Bruges ha carattere misterioso e mistico. Architettonicamente e´medievale e compatta. I canali ne esasperano il romanticismo, i palazzi gotici ne esasperano l´atmosfera onirica. Ma c´e´ di piu´. Molto di piu´.

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Il tour che consiglierei prevede la sosta nella piazza da dove ammirare la Torre Campanaria che con 47 di esse fa riecheggiare il carillon interno.torre

 

Dallo stesso luogo si accede alla “Chiesa di Nostra Signora”. In questa Cattedrale si puo´ammirare la statua Michelangiolesca, marmorea ed eburnea  “Madonna con Gesu´”. Risulta esser stata trasportata in segreto dal porto di Livorno ed essere stata pagata dal committente una fortuna. Lo stile di Michelangelo e´riconoscibile, il Bambino che sembra muoversi verso lo spettatore con passo sbilenco e´magnetico.

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In un´altra piazza poco distante, all´interno di una Chiesa di dimensioni minori e dalla facciata gotica, vi e´una capsula che contiene, si dice, il sangue di Cristo. I templari avrebbero provveduto a portarlo qui per preservarlo.

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Presso il Bayerisches Nationalmuseum invece c´e´un arazzo non solo di pregio ma inesplicabile. “Trionfo dell´estate”. Le Fiandre son famose per gli Arazzi e la loro precisione millimetrica ma la scena che presenta pone interrogativi. Sarebbe il momento di vittoria di un regnante, ma nel cielo a sinistra son visibili, scure e tonde figure che non sembrano ne nuvole ne errori geometrici del manufatto, alla vista son veri e propri dischi volanti.

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Quindi la citta´tra le sue cioccolaterie e birrerie ha molti, molti misteri.

 

 

~*~ Calabria- Stilo, La Cattolica ed il Filosofo ~*~

Arrivare a Stilo e´ gia´ piacevole per via del landscape. La Fiumara zigzagando giunge a mare e il suo pietrame grigio risalta tra le colline scure.

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Il paesetto seppur concentrato offre al visitatore molti pretesti per soffermarsi e per riflettere: Stilo fu greca, bizantina, normanna. Ha  stradine romantiche, il castello Normanno e nel bosco poco distante hanno scoperto alcuni massi con incisioni rupestri che saranno analizzate da studiosi e archeologi. Quest´ultimo tipo di reperto ha un significato ben preciso, ovvero i dintorni sono energeticamente attivi, potenzialmente ameni per uomini, vegetali, animali e minerali. Insomma irradiano vibrazioni d´alta frequenza.

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Mi soffermo principalmente su due tappe. La Cattolica e la casa natia del prete-filosofo Tommaso Campanella. La Cattolica e´un gioiellino vero e proprio. Piccola, regolare, simmetrica da´ subito l´idea dell´ordine e dell´armonia del micro che del macrocosmo. La pianta e´, come vuole l´architettura bizantina, a croce greca iscritta in quadrato.

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Scendendo nella parte storica del villaggio si arriva alla casa dove nacque Tommaso Campanella. Domenicano illuminato, mente ingegnosa e visionaria al contempo. Da piccolo non potendo frequentare la scuola poiche´il padre ciabattino non poteva sostenere i costi seguiva le lezioni dalla finestra dell´edificio. La sua smania di sapere e conoscere non si affievoli´ ma aumento´crescendo. Non trovando nella teologia le risposte volute studio´da autodidatta i testi dei filosofi, dei suoi scritti cito: “De sensu rerum et magia” dove si interroga e teorizza sulla natura del cosmo e “La citta´del sole” dove utopizza una regno ideale, come gia´alcune menti brillanti fecero prima di lui.

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Nella Città del Sole egli descrive una città utopica, governata da un re-sacerdote volto al culto del Dio Sole, un dio laico proprio di una religione naturale. Questo re-sacerdote e´consigliato da tre assistenti, rappresentanti le tre primalità su cui si incentra la metafisica campanelliana: Potenza, Sapienza e Amore.