~*~Sardegna-S.Maria Navarrese: Olivo Millenario e Leggende~*~

La costa della Sardegna e´un alternarsi di paesetti, spiagge, grotte e scogliere che lasciano incantato il visitatore. I colori in questa regione si percepiscono particolarmente vividi, raramente ci sono nubi per cui l´azzurro del mare e del cielo e´dominante in modo prepotente. Fagocitante.

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Santa Maria Navarrese e´sorto intorno ad una Chiesina che risale al XI sec. Questa fu fatta edificare, secondo la leggenda, dalla principessa di Navarra, figlia di re Garcia Sanchez V, che fuggi´da corte perche´innamorata di un uomo comune. L´imbarcazione dei due fu pero´sorpresa da una tempesta e la principessa recitando preghiere promise di far costruire una chiesa nel luogo dell´approdo qualora si fossero salvati. Cosi fu. Il temporale s´interruppe e le onde si calmarono permettendo ai due di rifugiarsi in questo punto del litorale.

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Accanto alla Chiesa si puo´ ammirare l´Olivo Millenario. Alto 10 metri circa e con una circonferenza tronco di oltre 8 metri. Alcuni vandali cercarono dargli fuoco ma, fortunatamente, fu spento prontamente dai cittadini del luogo che lo reputano emblema della cittadina. In tutta l´area di Baunei si ricava l´olio Santo dai semi di Olivastro. Sono cari questi alberi sia per tal motivo sia perche´ forniscono ombra e risultano particolarmente resistenti al sole.

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L´Olivo e´considerato sacro in molte culture, si pensi ai greci che lo consideravano pianta di Atena che, secondo una versione del mito, lo dono´agli uomini per curarsi e nutrirsi. Oppure al testo Biblico che lo vede protagonista sia dopo il diluvio universale con il ramoscello riportato a Noe´dalla colomba, sia come uno dei doni della terra promessa insieme all´orzo e al miele.
Usanza scaramantica e´ lasciare offerta simbolica all´albero: una pietra, una conchiglia, un po´ d´acqua, esprimendo un desiderio.

~*~Provenza-Les Mees e Le Montagne Mistiche Les Penitents~*~

Poco conosciuta la localita´Les Mees e´ molto suggestiva. L´apprezzano  geologi e  appassionati di trekking perche´ presenta una formazione rocciosa che erosa dalle intemperie e dal tempo e´ una successione di figure appuntite che potrebbero ricordare le sagome di monaci incappucciati in fila indiana, percio´ il nome LES PENITENTS.

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Arrivandoci in macchina e´bello vederle  nel loro colorito bruno indicare con le cime affusolate il cielo: quando questo e´attraversato da nubi proietta sulle montagne ombre in movimento. Si crea illusione ottica, sembra che si muovano i monti, che i monaci incappucciati siano in cammino verso chissá dove. Di notte, con la luna piena invece sono fantasmagorici e quasi inquietanti.

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Si crede che questo sia Luogo di energia molto concentrata. I monti considerati Antenne che catturano e sprigionano cio´ che tra cielo e terra vibra intorno. E forse non e´ falso essendo che se si oltrepassa il paese si scoprono immense coltivazioni, l´olio piu´pregiato della regione e´ di questa zona della Provenza. Probabilmente le rocce fanno da barriera al vento, o lo incanalano rendendolo meno aggressivo sulle piantagioni altrimenti indifese. Il vento inoltre spirando tra essi crea talvolta una melodia che risuona come una preghiera ripetitiva. Un canto gregoriano naturale, un mantra delle pietre.

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Il paesino merita una visita non solo per risalirlo e osservare da varie angolazioni les penitents ma anche perche´ arroccata in alto vi e´ una chiesina molto antica e molto piccola, testimonianza che le popolazioni consideravano importante porsi alla stessa altitudine dei monti per poter afferrare, evidentemente, il senso di benessere che il panorama circostante regala e che spinge lo spirito ad elevarsi.

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Il nome “Penitenti” cmq e´ dato dalla leggenda, tragicomica, secondo la quale i preti del convento sedussero e rapirono le belle donne mussulmane di questi invasori indesiderati. Punizione divina fu che vennero trasformati in roccia per aver ceduto ai piaceri della carne.

~*~Puglia-Gallipoli-La Fontana Monumentale piu´antica d´Italia~*~

Gallipoli nel Salento ha la bellezza delle citta´dove spirito antico e spirito moderno creano contrasti unici. Addossata al mare sembra sporgere la parte estrema originaria mentre l´area urbana recente e´distaccata ma raggiungibile attraversando un ponte del 1600.

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Questa divisione cosi´netta fa assaporare al turista questa doppia personalita´della citta´che a suo tempo fu dominata da greci, bizantini, angioini. Le vie sono colme di negozietti che vendono i gioielli del mare: spugne, coralli, conchiglie di ogni forma e dimensione. I commercianti sembrano proprio fare omaggio a Nettuno! nel paesaggio le reti dei pescatori e le barche colorate spiccano contro il Castello grigio e corpulento.

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Si dice che l´urbanistica molto ramificata fu studiata per rendere il vento meno vorticoso e pericoloso in quanto le raffiche colpivano la zona disastrosamente. Anche Eolo quindi risulta essere tra le divinita´collegate al luogo. Mirabili sono le Chiese e i Palazzi nobiliari: le botteghe vendono sculture in pietra Leccese, chiara e porosa.

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Gallipoli fu costruita nei pressi delle antiche terme, qui la Fontana considerata la piu´ antica d´Italia e datata III sec a.C. fu creata e scolpita ma piu´ volte spostata nel corso dei secoli. Adesso e´ in Largo Aldo Moro.

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Sono rappresentate le TRE METAMORFOSI DIRCE, SALMACE E BIBLIDE: Dirce fu fatta dilaniare da due tori poiche´per Gelosia maltratto´ la nipote Antiope. Dioniso impietosito la trasformo´ in fonte. Salmace era ninfa di fonte che si innamoro´ perdutamente di Ermafrodito e chiese agli dei di unirla a lui per l´eternita´ in un solo corpo. Cio´ avvenne ma lo stesso Ermafrodito maledisse la fonte e ne avveleno´ le acque. Biblide invece si innamoro´ contronatura del proprio fratello che fuggi´, ella devastata dal dolore inizio´ a piangere ininterrottamente e gli Dei commossi la trasformarono in Fonte. Tre miti drammatici dove l´acqua e´elemento catartico e purificatore ma anche punitivo se non vi e´ limpido pentimento da parte di colui che sdegna l´etica e il Fato.