Calabria-Roghudi vecchio- Le rocce del Drago, quelle del latte ed i cancelli contro le Anarade

La Calabria grecanica e´un agglomerato di paesi dove qualche anziano, se incoraggiato, parla un dialetto risalente all´epoca greca. Destinato a scomparire a Bova, per esempio, i nomi delle strade son riportate nei due idiomi, italiano e greco. Questa zona parte dalla provincia di Reggio e si estende verso l´Aspromonte. Son paesi abbandonati o semiabbandonati. Hanno tutta una serie di tradizioni e folklore magico. La Fiumara che da Melito Porto Salvo si inoltra a curve e tornanti larghi ne fa da cornice insieme ai monti che scoscendono vertiginosamente a valle. Proprio a precipizi e scarpate.

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Molti studiosi pensano che l´arroccarsi non fosse solo per rendere gli abitati piu´sicuri dalle invasioni turche, ma anche perche´il vivere direttamente nel bosco e nel roccioso favoriva il gregge ed i pastori non erano costretti a spostarsi eccessivamente nei cambi stagionali.

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Roghudi fu abbandonato a causa delle continue alluvioni che affligevano le abitazioni e le stalle inerpicate sulla pietra, o comunque le frane furono un pretesto per cambiare e lasciare il villaggio. Il paesetto a vederlo da lontano pare artigliare il costone di monte per non scivolare. Si narra che le donne legassero i figli piccoli con la corda per evitare che giocando piombassero giu´dalla rupe. In alcune abitazioni si vedono i cerchi di ferro a cui venivano annodate le corde.  Con il passaggio religioso dal rito greco al rito latino nel 1574 comincia gia´, lenta, la decadenza del borghetto: dovuta, quindi, non solo all´estrema solitudine che al posto di salvaguardarlo lo indeboliva maggiormente.  Di Roghudi comunque segnalo due cose interessanti:

1-              I cancelli di protezione.

2-            La roccia del drago e le pietre del Latte

I cancelli erano due, uno lato monte e uno lato Mare, ne resta in parte solo il secondo. L´idea era quella di chiuderli ogni sera per evitare l´irruzione di nemici esterni; ma non solo, leggenda vuole che le donne che vivevano nei boschi, dalle sembianze meta´umane e meta´ di mula, scalpitassero coi loro zoccoli per giungere al paese al fine di sedurre ed uccidere gli uomini o divorare i lattanti. Il nome rievoca gli esseri mitologici chiamati NERIDES, NEREIDI

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La roccia del drago, se voluta dall´erosione o lavorata da mano umana non e´ dato sapere, sembra un ulteriore guardiano del paese. Comunque i due cerchi potrebbero non rappresentare pupille ma pianeti allineati.

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Le pietre del latte sembrano il liquido in ebollizione e sotto di esse un tesoro, dicono, e´nascosto.

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Forse come cita l´antropologo Vito Teti il tesoro era il paese stesso.

 

Calabria-Roghudi vecchio- Le rocce del Drago, quelle del latte ed i cancelli contro le Anaradeultima modifica: 2015-05-20T15:20:26+02:00da bittersweet77
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